La Torre di Pisa è una pietra miliare nella storia della scienza
Roma, Firenze, Pisa, Bologna… Lo scienziato José Manuel Sánchez Ron consiglia alcuni luoghi italiani con un passato scientifico che a ragione si può definire storico.
Siamo giunti alle vacanze estive e forse qualcuno di voi, cari lettori, coglierà l’occasione per andare in Italia. Le ragioni sono innumerevoli e si potrebbe quasi dire che si guarda lì e si trova una scusa per intraprendere il viaggio. L’unico grosso problema è che molte altre persone avranno la stessa idea: La piaga di cui facciamo parte, il turismo. Ricordo ancora le tante ore che ho trascorso, l’ultima volta che sono andato Roma,Aspettando in fila per vedere Musei Vaticani E quel gioiello eterno Cappella Sistina. E cosa posso dire di lui? Venezia!, la città più bella che i miei occhi abbiano mai visto; Impossibile dimenticare la vista del lago Piazza San MarcoCon le sue isolette, Murano, Ellido, San Clemente, Torcello… l’ho letto Ci sono così tanti visitatori che è stato imposto un numero di poliziaGli abitanti tradizionali della città fuggono verso altri luoghi meno “famosi” e belli.
Non ti assicuro che ti ritroverai solo e tanto meno in compagnia, se approfitterai del tuo viaggio per visitarlo Alcuni luoghi hanno un passato scientifico che può essere descritto in qualche modo come storico. Perché l’Italia ha contribuito moltissimo alla fondazione e allo sviluppo della scienza moderna, e alla comprensione del “moderno” come scienza apparsa nei secoli XVI e XVII, cioè la scienza della rivoluzione scientifica. Ho pensato spesso perché in Italia, nei suoi vari Stati e anche successivamente, costituita già a metà dell’Ottocento come Stato unitario, Fu sviluppata una bandiera superiore a quella della Spagna, entrambi paesi del Mediterraneo. Certo, c’è il passato imperiale romano, ma la sua eredità scientifica è molto lontana, persa nella notte della storia.
Una ragione potrebbe essere che quegli stati italiani disintegrati non generarono un impero come quello spagnolo. La preservazione di quell’impero – sul quale “il sole non tramontava mai” – richiedeva condizioni che rendessero difficile il pensiero imposto durante la Rivoluzione Scientifica, Un’idea con un forte elemento di astrazione, indipendente dall’applicazione pratica. Pensiamo, ad esempio, alla Vera Accademia Matematica fondata da Filippo II nel 1582: la sua funzione principale, cioè ciò che vi si insegnavano matematica e astronomia, era subordinata alle esigenze pratiche dei navigatori in viaggio dalla Spagna al Nuovo Mondo americano .
Ma lasciamo da parte questa delicata questione, sulla quale spesso gli storici non sono d’accordo, e mi permetto di dare alcune raccomandazioni riguardanti le visite scientifiche in Italia. Solo alcuni, a cominciare Roma. Fu in questa ex città imperiale che nacque uno dei primi gruppi dediti a riunire professionisti e amanti della scienza: Accademia dei Lincei, fondata nel 1603 dal nobile Federico Sisi. Non era così “moderna” come le due accademie create successivamente, la Royal Society inglese (1660) e l’Accademia francese delle Scienze (1666), ma significava Un passo importante nell’istituzionalizzazione della scienza. Infatti, dopo non poche peripezie, esiste ancora: la sua sede è Palazzo Corsini, in via della Lungara, a Trastevere. Galileo era una di queste “linci”, la cui vista scrutava scorci naturali prima sconosciuti, e questo mi fa ricordare che si trovava a Roma, in un luogo che ancora esiste, nel monastero di Santa Maria sopra Minerva, dove il 22 giugno, 1633, Galileo pronunciò quelle tristi frasi – che ancora mi feriscono come pugnali – denunciando le tesi copernicane per sfuggire ai tormenti dichiaratigli dall’Inquisizione: “Io, Galileo Galilei…” Ahimè! Puoi anche – e dovresti – visitare Museo Storico della Fisica “Enrico Fermi”Situato in Piazza del Viminale. C’è materiale sullo scienziato più importante prodotto dall’Italia nel XX secolo – e uno dei grandi di tutti i tempi – il fisico Enrico Fermi.
A Roma Galileo pronunciò quelle tristi parole con cui abbandonava le tesi copernicane.
Se vai a nord, probabilmente visiterai tre grandi città: Firenze, Pisa e Bologna. Nei primi due il ricordo di Galileo è prominente. Il luogo di culto a Firenze è il Museo Galileo. La sua sede è Palazzo Castellani – quanti palazzi ci sono in Italia – in Piazza dei Guedici? La sua collezione di strumenti scientifici – non solo la collezione Galileo – è una delle migliori al mondo. Anche l’interruzione è obbligatoria Chiesa di Santa Crocedove si trovano i resti e le tombe di Michelangelo, Machiavelli e Galileo (ci sono altri resti dedicati a Dante, ma le sue spoglie non furono definitivamente depositate lì, come previsto). La tomba di Galileo presenta un suo busto, insieme ad un telescopio su alcuni libri e un globo, accompagnato da simboli di astronomia e geometria.
Si trova a circa 90 chilometri a ovest di Firenze Pisa. Il mio ricordo di questa città continua, mezza vita dopo, ad essere inondata di luce intensa, echeggiata dal sole, proveniente dai tre edifici della città. Piazza dei MiracoliBianca come la neve: la cattedrale, o DomoIL Torre pendente (in realtà il campanile di una cattedrale) e Battesimo. La Torre Pendente fa parte della mitologia della scienza: dicono – non credo sia vero – che Galileo dimostrò in essa che se fossero privi di resistenza atmosferica, corpi di massa diversa cadrebbero con la stessa accelerazione, un risultato sperimentale risultato che Isaac Newton introdusse nella teoria della gravitazione, e che Albert Einstein fu colui che pose le basi principali della teoria della relatività generale, sotto il nome di “principio di equivalenza”.
Finalmente, BolognaSede della più antica università del mondo (fondata nell’XI secolo). Tuttavia, con una popolazione inferiore a 400.000 abitanti, le sue “memorie” scientifiche sono straordinarie. Comprende, ad esempio, Pista fantasticaFu costruito nel 1637 ed è destinato all’insegnamento dell’anatomia. IL Musei del Palazzo Bougie -o Palazzo dell’Università- è ricco di collezioni di discipline molto diverse (medicina, fisica, geografia, nautica, tecnica), appartenenti principalmente al XVIII secolo. Uno degli argomenti più recenti è Museo Marconisituato in località Villa Grifone, a circa 14 chilometri dal centro. Lì Guglielmo Marconi effettuò nel 1895 le prime trasmissioni “senza fili” di onde elettromagnetiche, dando così inizio ad una nuova era, nella quale viviamo ancora, nonostante l’esistenza di altre tecnologie e meccanismi.
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