Il Vescovo della diocesi di Sicilia ha spiegato che Babbo Natale è un personaggio creato alla fine dell’ottocento dalla Coca-Cola Company e che è in qualche modo sostenuto dalla figura di San Nicola de Mira.
“Nelle alture d’Europa la cultura non è stata data centralità a Babbo Natale ma a Babbo Natale o a San Nicola. San Nicola di Mira era una figura storica che non faceva molti doni ma doni. Ecco perché ho voluto insistere sulla differenza tra dono e dono”.
Il vescovo, noto per la sua interpretazione nei canti di massa di famosi artisti pop italiani come Marco Mingoni, Noemi o Francesco Gabbani, ha cercato di giustificare le sue dichiarazioni rese sul pulpito della Basilica del Santissimo Salvatore di Noto.
“Babbo Natale non esiste e Coca-Cola, tra gli altri, usa la sua immagine per porsi come portatore di valori di salute”, ha detto, come riportato dai media.
Le sue parole hanno sorpreso i genitori e suscitato polemiche sui media e sui social del Paese.
Il capo delle comunicazioni dell’arcidiocesi, Alessandro Paolini, è dovuto uscire allo scoperto per difendere il vescovo ed esprimere “a suo nome” il suo disgusto per l’affermazione “l’ultima delusione tra i giovani”.
Spiega che le intenzioni di monsignore erano diverse, come “pensare in modo più consapevole al significato del Natale e alle belle tradizioni che lo accompagnano”.
“Personalmente ritengo che l’intenzione del Vescovo non fosse quella di rovinare la magia del Natale ai più piccoli, ma di aiutarli a meditare più profondamente, a cominciare dalla figura storica di San Nicola che faceva doni ai poveri, sul significato del dono , generosità e solidarietà”. EFE
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