Un’esaustiva revisione della letteratura scientifica pubblicata negli ultimi 70 anni sulla menopausa rivela un’enorme mancanza di conoscenza su questo fenomeno e su quanto poco venga trattato dal punto di vista clinico. Il lavoro, pubblicato mercoledì sulla rivista Cell, sottolinea l’esistenza di grandi lacune nella ricerca, la mancanza di trattamenti veramente efficaci e la mancanza di sufficiente attenzione alle implicazioni sulla salute mentale.
La cessazione della funzione ovarica, un processo che si sviluppa nelle donne gradualmente, anziché da un giorno all’altro, crea complicazioni fisiche ed emotive nel corpo che possono essere molto invalidanti e che, secondo gli autori del lavoro, non vengono adeguatamente curate. “Riconoscere che si tratta di un normale evento biologico non esenta (la comunità scientifica) dall’utilizzare interventi che permettano di alleviare i suoi sintomi.”
depressione e ansia
I ricercatori, un gruppo di rinomati scienziati provenienti da Australia, Italia e Stati Uniti, hanno analizzato più di 200 dei più grandi rapporti sulla menopausa pubblicati in un periodo di 71 anni. Il loro lavoro, come risultato di questo studio dettagliato, conclude, tra le altre considerazioni, che i “meccanismi” di questo fenomeno non sono ben compresi e che differiscono da persona a persona; Inoltre, “non esistono studi a lungo termine” sugli effetti dei trattamenti attuali e sul fatto che i sintomi “variano in modo significativo” da persona a persona.
Anche altre complicazioni, come la perdita di memoria o la depressione e l’ansia, che possono essere preesistenti e alimentate dalla menopausa, non vengono adeguatamente affrontate. Meno del 30% delle donne riceve un trattamento adeguato. Per tutti questi motivi, i ricercatori hanno concluso che non solo è necessario uno studio migliore sull’approccio alla perdita peri-ovulatoria, ma che richiede anche un trattamento individualizzato in base all’età.
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