Si riapre in Italia il dibattito sulle leggi sulla cittadinanza per i minori stranieri

Si riapre in Italia il dibattito sulle leggi sulla cittadinanza per i minori stranieri

Roma, 16 agosto (EFE).- Dopo le Olimpiadi di Parigi, alle quali gli atleti di origine italiana hanno partecipato sotto bandiera italiana, nel Paese si è intensificato il dibattito sulla possibilità di varare nuove leggi che concedano la cittadinanza ai minori stranieri.

Si è acceso un dibattito dopo che il partito al potere Forza Italia si è appoggiato per concedere la cittadinanza ai bambini che hanno completato almeno un ciclo di studi nel sistema scolastico italiano.

In parlamento il centrosinistra ha già presentato diverse proposte legislative per riformare le modalità di acquisizione della nazionalità, ma tutti i tentativi di approvarle in passato sono falliti.

Quella che riscuote maggiori consensi, presentata di recente dalla senatrice del Pd, Simona Malpezzi, all’opposizione, si basa sul cosiddetto ‘ius scholae’, già respinto in passato, e che difende il provvedimento. Cittadinanza italiana per i minori stranieri nati in Italia e che hanno compiuto almeno un ciclo formativo nel sistema scolastico del Paese.

Antonio Tajani, partner di governo e leader di Forza Italia, ha assicurato che la posizione del suo partito “è sempre a favore dello ‘ius scholae’, che non è un crossover o qualcosa di sinistra”, anche se ha fatto riferimento alla riforma. La legge sulla cittadinanza non era all’ordine del giorno.

Lo ‘ius scholae’ è stato proposto in alternativa all’attuale legge sulla cittadinanza italiana del 1992, basata sul principio dello ‘jure sanguinis’, secondo cui la cittadinanza italiana è concessa a chi ha almeno un genitore italiano. di età e dieci anni di residenza legale ed ininterrotta, ovvero due anni di residenza dopo il matrimonio con cittadino italiano.

READ  Google Pay: risparmia, paga e gestisci

I deputati del PD Laura Boldrini e Matteo Orfini hanno presentato una legge basata sullo ‘ius soli’, che riconosce la cittadinanza ai genitori stranieri residenti in Italia da almeno un anno al momento della nascita del figlio.

Dal canto suo la Lega, guidata dal vicepresidente e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ha chiarito attraverso un post sui social network di essere contraria allo ‘ius soli’ e a qualsiasi riforma perché “la legge sulla cittadinanza è molto buona”. Quello.”

La Lega sostiene che il principio dello ‘ius soli’ garantisce l’arrivo di donne straniere incinte con l’unico intento di dare alla luce in Italia i propri figli di nazionalità.

cjc/ccg/d

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top