Si può votare con la carta d’identità digitale?: Quali documenti sono abilitati per le elezioni del 14 novembre

Si può votare con la carta d’identità digitale?: Quali documenti sono abilitati per le elezioni del 14 novembre

DNI serve per dimostrare l’identità, ma non per votare.

I funzionari del governo argentino che hanno partecipato all’organizzazione delle elezioni del 14 novembre lo hanno chiarito La carta d’identità digitale non è un documento che è stato abilitato dalla normativa vigente al voto. Sebbene affermino che tale strumento funge da prova di identità – e che serve per svolgere procedimenti dinanzi a enti pubblici e privati ​​- ai sensi dell’articolo 167 della legge elettorale nazionale, non compare nelle copie autorizzate.

“Il Libro di Registrazione (Legge 11.386), il Libro Civile (Legge 13.010) e il Documento di Identità Nazionale (DNI), in qualsiasi loro formato (Legge 17.671) mettono a disposizione documenti ai fini della presente Legge”, afferma che questo articolo del norma che disciplina le elezioni nel Paese e in base a questo mandato, la Camera Elettorale Nazionale, sul sito ufficiale, evidenzia tra le sue “domande frequenti”:

Libretto di registrazione / libro civile

ID taccuino verde

ID taccuino cielo blu

Taccuino celeste la scheda DNI, che contiene la legenda “Non valido”.

Nuova carta DNI

La copia del documento deve essere uguale o successiva alla copia che appare nel verbale. Potranno votare i cittadini il cui documento corrisponda a una versione precedente di quello che appare nelle liste elettorali né coloro che forniscono “DNI sui loro telefoni cellulari”.

Fonti del governo nazionale consultate Infobae Ha riconosciuto che c’erano state discussioni tra DNE e funzionari della giustizia elettorale sulla possibilità che l’ID digitale potesse votare per questo passaggio, ma è stata respinta per due motivi, uno dei quali è normativo e di uguale o più importante pratica. L’articolo 167 non è contemplato in questo modo e per autorizzarlo è necessaria una nuova legge a maggioranza qualificata? Inoltre, per poter ammettere che ciò richiederebbe Integrazione di lettori di codici QR in ciascuna delle tabelle di voto Per certificare che l’immagine visualizzata sul cellulare corrisponde all’identità della persona che lo trasporta.

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Il DNI digitale, che viene elaborato tramite uno smartphone, è stato lanciato nel novembre 2019, poco prima della fine del governo di Mauricio Macri. Questo nuovo formato consente a tutti i maggiori di 14 anni, cittadini o stranieri con residenza permanente o temporanea, di portare sul cellulare un documento d’identità con la stessa validità di una carta DNI. La sua esistenza è Facoltativo e non sostituisce un documento d’identità valido lo completa. Ci sono due modi per portare un documento d’identità e ognuno sceglie quali documenti presentare durante l’esecuzione di una procedura quotidiana.

Per ottenerlo, hai bisogno di uno smartphone, una casella di posta elettronica, un account con My Argentina e l’applicazione scaricata sul telefono. Ma la procedura deve essere personale. Ciò significa che è necessario recarsi presso uno qualsiasi dei centri di documentazione (Renaper, DNI mobile, CGP, anagrafe civile o consolati se si risiede all’estero) e nella gestione di un nuovo documento richiedere il numero DNI digitale senza costi aggiuntivi.

È sufficiente una sola mostra, così come la tessera DNI. Le credenziali di default del documento d’identità nazionale per dispositivi mobili intelligenti a tutti gli effetti saranno considerate un documento d’identità nazionale, che ha pieno valore identificativo in tutte le procedure pubbliche e private», denunciate all’atto dell’avvio della procedura, ovvero responsabile del Registro Nazionale delle Persone (Renaper).

Motivi per non accettarlo

Il motivo principale valutato per tenere l’identità digitale esclusa dagli strumenti in grado di comprovare l’identità al tavolo delle votazioni è stata la possibilità di cambiare l’immagine. “La foto è la chiave per confermare i dati dell’elettore. Poiché questa immagine potrebbe essere ritagliata, non avendo un lettore di codici QR in ogni tabella per consentire alle autorità di convalidare i dati, è stato deciso di non andare avanti. Questa conversazione era tra la Camera e la Direzione nazionale delle elezioni all’inizio, ma poi è arrivata l’epidemia e non è arrivato nulla”, ammettono le fonti citate. Infobae.

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Hanno rilevato che tra i progetti per le prossime elezioni, l’eventuale riforma della normativa vigente, per aggiornare i tempi e gli strumenti tecnologici a disposizione, sono gli aspetti centrali del processo di voto. “Il libro DNI, lo stesso libro di registro o il libro civico ha meno elementi di sicurezza ed espone più vulnerabilità di un ID digitaleGli oratori hanno notato che alcuni sono accettabili oggi e altri no.

“L’aggiornamento è necessario anche per l’estensione dei diritti con documenti non binari. Oggi, con la nostra legislazione, c’è un ritardo, senza pandemia, che potrebbe essere affrontato e discusso nel Congresso nazionale”, hanno ritenuto.

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