Intanto l’Italia vive una strana campagna elettorale, che si è sviluppata sui media, nell’indifferenza della gente. Se non guardi le prime pagine dei giornali in edicola o non accendi la televisione, un visitatore del Paese non si accorgerà che sta succedendo. Una rottura con la politica non è rara in una nazione in cui i parlamentari sono votati per credere di appartenere a un partito e, nel giro di pochi mesi, scoprono di aver formato un altro partito o di aver cambiato posizione. Questo può essere visto come un vantaggio se vince l’estrema destra: sapremo che avrà la maggioranza il 26 settembre, ma non se la manterrà l’anno prossimo, senza bisogno di nuove elezioni. In ogni caso, non è un incoraggiamento a fidarsi di leader e partiti. Fratelli d’Italia può vincere con quasi il 50% di astensione. La sua capacità di danneggiare il Parlamento non avrebbe nulla a che fare con il reale sostegno che avrebbe tra gli italiani, e sarebbe male per lui sopravvivere alla democrazia. Il futuro dell’Europa dipenderà in gran parte dall’esito delle elezioni italiane, che è un altro fattore di incertezza.
La morte di Elisabetta II merita un commento finale. Stranamente, molti articoli editoriali mettono in luce solo ciò che non ha fatto e ostacolano la politica del Paese, ma nulla di concreto gli ha contribuito, se non la sua presenza. Paul Preston ha evidenziato il suo ruolo simbolico, neutrale e necessario, a suo avviso, nei capi degli stati democratici. Qualcosa di valido per i parlamentari, ma esercitato anche da presidenti con maggiore legittimità e potere più effettivo in generale. L’Italia ne è un tipico esempio, perché ha saputo eleggere i presidenti sopravvissuti alla diffamazione della politica.
Il problema della proprietà è ancora il suo carattere superato e che non cessa di incarnare un invito alla naturale disuguaglianza degli esseri umani, alla sopravvivenza della società aristocratica del vecchio sistema integrato nelle democrazie moderne. In Spagna, la morte della regina britannica ha evidenziato ancora una volta la follia di alcuni politici come la signora Díaz Ayuso o il signor Moreno Bonilla. Cosa penserà Vox? Alleato del primo ed ex amico del secondo, non sarebbe stato molto soddisfatto di onorare la perfida regina di Albin, che continuò ad occupare Gibilterra.
Il mondo è sopravvissuto a Elisabetta II e, a meno che non scoppi un’improbabile guerra nucleare, andrà avanti. Se questo lo renda migliore o peggiore dipende in gran parte da noi, come cittadini responsabili che evitano di contribuire alla sua distruzione e come elettori.
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