Roma Eterna, Città del Desiderio

Roma Eterna, Città del Desiderio


Il semplice nome di Roma evoca tantissime immagini, ricordi e storie che ora possiamo riassaporare, infatti, ancora una volta, attraverso la mostra virtuale e l’opera di Maria Margherita Segara Lagunes, docente e ricercatrice della Roma Tree University, dal titolo Roma æterna, o Costruire una leggenda, (1) che sarà disponibile fino al 2 dicembre su questo sito.

Mille anni fa eravamo a Roma al Raffaello (credo si chiamasse così), proprio accanto a Piazza Navona. Al mattino ho preso un caffè ai Quattro Fiumi del Bernini, prima di girovagare per il Foro Romano e fare una passeggiata attraverso “i giardini al di là del Tevere”, come Marco Antonio assicurò all’udienza romana alle Idi nel marzo del 44 a.C. E disse loro che questo faceva parte dell’eredità di Giulio Cesare, come leggiamo nell’opera di Shakespeare:

– Ecco il testamento con il sigillo di Cesare… Vedi? Ebbene, si scopre che lascia a ciascuno di voi 75 dirham, così come i vostri giardini, sentieri, ville private e giardini appena piantati su questa sponda del Tevere che ha lasciato in eredità a voi e ai vostri discendenti per sempre in modo che possiate uscire con i vostri famiglia durante le ore di riposo.

Un altro giorno ho percorso la Via Appia Antica finché non ho trovato lo stemma “Au plaisir de Dieu” inciso su un arco di cava all’ingresso di una villa. Questa è stata la risonanza che Jean Dormison ha usato come titolo del suo romanzo in cui racconta il declino della famiglia in tre generazioni.

Ora, torno a Roma con il lavoro svolto dal Maestro Segarra, che gode doppiamente con le illustrazioni delle sei sezioni della mostra dove possiamo vedere dettagli, testi e citazioni relative a Roma, come l’opera di Guido di Bondone dove Affermo che Roma era una città di echi, illusioni e desideri.

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Nel suo libro Building Myth si apprende “il canto dell’eroe fuggito dalle coste di Troia approda in Italia sulle sponde del Laveno. Per lungo tempo ha rappresentato un gioco per terra e per mare del potere divino, dovuto all’ostinato risentimento di Giunone, che dovette soffrire molto nelle guerre, anche le fondamenta di una città da cui discende la razza latina, e le mura glorificate di Roma”, tratto dall’Enid di Virgilio.

Continuiamo a utilizzare, riutilizzare e stratificare, per vedere come la città medievale sia sorta per nutrirsi della città vecchia, con nuove chiese rinate tra i resti di templi pagani.

Restauro dell’antichità o quando Roma riemerge attraverso aperture imperiali o papali, volte a ripristinare il suo prestigio offuscato da secoli di abbandono, povertà e oblio. Da lì si passa al Trionfo del Barocco, quando Piazza San Pietro o Fontana di Trevi testimoniano l’alternarsi di processi di conservazione e innovazione che avvengono a lenti slanci, prima di passare alla riscoperta dell’antichità, quando a metà XVIII secolo, l’obiettivo principale degli studi è stato ispirato da Roma, ha dipinto e analizzato per capire.

Infine, il binomio Roma Eterna e Messico centenario ci offre quando, dopo l’indipendenza, abbiamo visto Roma come modello culturale e alcune opere della Città Eterna sono diventate modelli per artisti in formazione.

È un viaggio ipotetico adatto a questi tempi mentre continuiamo, almeno alcuni dei vecchi viaggi, un po’ confinati. Qui possiamo imparare in dettaglio molte cose sulla Roma eterna, altrimenti non sarebbe possibile farlo.

Vale la pena fare un tuffo in questa galleria virtuale e godersela con calma per vedere se Roma è davvero una città di echi, fantasie e desiderio.

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(1) Link alla mostra: https://www.romaeternadigitale.it/sezioni/

malba99@yahoo.com

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