(ANSA) – In Italia si sta formando un fronte comune contro le cosiddette clausole dannose sull’auto RC, che vede tra i suoi paladini consumatori, carrozzieri, esperti, assicuratori e familiari delle vittime della strada, uniti per chiedere che la governo, parlamento e antitrust intervengono a tutela di tutte le parti coinvolte.
«Sul banco degli imputati c’è la pratica delle compagnie di assicurazione di obbligare i propri clienti a riparare le auto presso enti indicati dalle stesse compagnie di assicurazione», spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. “Una clausola illegale vietata da tutte le norme nazionali e comunitarie in materia di concorrenza”.
La Royal Commission ha stipulato un contratto di assicurazione di responsabilità civile, detta assicurazione di responsabilità civile, che copre i danni fisici e materiali subiti da altre persone, trasportate o meno, a seguito di un incidente stradale.
Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumidor, CTCU, Codes, Confconsumatori, Movimento Consumatori, SNA, Federcarrozzieri, ACpGE, AIFVS e AIPED (Associazione Italiana Periti Estimatori Danni) hanno inviato al Governo e al Parlamento una proposta per modificare la giurisdizione del DDL attraverso che si chiede di impedire agli assicuratori di “inserire convenzioni di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile nelle polizze assicurative relative ai risarcimenti in modo specifico o per scelta dell’impresa di riparazione auto da parte delle persone colpite o assicurate”.
E ora il caso finirà anche sul tavolo dell’antitrust considerato che “le clausole impugnate non solo hanno l’effetto di restringere la libertà contrattuale nei rapporti con i terzi, e quindi di risultare offensive, ma incorporano anche una pratica commerciale aggressiva perché esercitate attraverso coercizione”, aggiunge Trotzi (non ricordo).
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