Raffigurano la stella più antica dell’universo conosciuto

Raffigurano la stella più antica dell’universo conosciuto

Stella di Earendel, catturata dallo strumento NirCAM del James Webb Telescope.

orecchio stellatoendel, catturato dallo strumento NirCAM del James Webb Telescope.
immagine: NASA, Agenzia spaziale europea, Agenzia spaziale canadese, D. Coe (STScI/AURA per ESA; Johns Hopkins University), b. Welch (NASA Goddard Space Flight Center; Università del Maryland, College Park). Elaborazione delle immagini: Z. Levay.

Nel marzo 2022, il telescopio spaziale Hubble è stato in grado di rilevare la stella più lontana dell’universo. Ora, il suo fratello più moderno, il James Webb Space Telescope, è stato finalmente in grado di immaginarlo in tutta la sua lontana gloria. Questo è Earendel, e siamo riusciti a catturarlo letteralmente grazie a una piega nello spazio-tempo.

WHL0137-LS o Earendel, come la chiamavano gli astronomi in onore della stella del mattino nella mitologia norrena, è (o meglio era) una stella di tipo B o gigante blu due volte più massiccia del nostro Sole, ma quasi un milione di volte più luminosa . Si trova nella galassia del Sagittario, che appartiene alla costellazione di Cetus.

Originariamente aveva circa 12,9 miliardi di anni, il che la rende la stella più antica conosciuta, solo un miliardo di anni dopo il Big Bang. L’espansione dell’universo significa che l’attuale distanza che ci separa da Eärendel è di oltre 28.000 milioni di anni.

La lente gravitazionale di Quyllur è evidente in questa immagine.

La lente gravitazionale di Quyllur è evidente in questa immagine.
immagine: NASA, Agenzia spaziale europea, Agenzia spaziale canadese, D. Coe (STScI/AURA per ESA; Johns Hopkins University), b. Welch (NASA Goddard Space Flight Center; Università del Maryland, College Park). Elaborazione delle immagini: Z. Levay.

IL una pentola Mostra che il rilevamento di WHL0137-LS da parte della James Webb Near Infrared Camera (Near Infrared Camera, o NIRCam) è stato reso possibile da WHL0137-08, un gruppo di galassie situato tra noi e la stella. L’ammasso di galassie è così massiccio da distorcere la luce nel suo percorso, creando ciò che è noto come lente gravitazionale. WHL0137-08, soprannominato Quyllur dagli astronomi, è letteralmente una lente d’ingrandimento che ha aiutato le telecamere del telescopio spaziale a vedere più lontano di quanto sarebbe altrimenti possibile.

Quyllur e James Webb consentono agli astronomi di vedere dettagli mai visti prima. Dal colore di Eärendel, per esempio, ora sappiamo che la stella aveva una compagna più piccola, forse una nana rossa. Gli studi di questa regione dello spazio continuano e probabilmente riveleranno maggiori dettagli sull’universo primordiale.

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