Santiago de Cuba, 1 dicembre (Prensa Latina) Con 270 produttori tra Granma, Guantánamo e Santiago de Cuba, il progetto BioCubaCafé si è oggi consolidato nelle province orientali, scavalcando così il Terzo Fronte, un comune di coltivazione del caffè situato a 117 chilometri da questa città. .
BioCubaCafé consiste nel creare la tracciabilità del chicco attraverso la tecnologia Blockchain, mettendo a disposizione dell’acquirente una serie di dati, dal sacchetto di caffè esportabile al campo del prodotto per garantire l’autenticità del processo biologico con più di 96 misurazioni tecniche e produttive ed economiche e sociali risultati.
Alla presentazione hanno partecipato giornalisti provenienti dall’Italia e dagli Stati Uniti, oltre a Veronica Rossi, rappresentante della Fondazione Lavazza, e Michele Curto, presidente dell’Agenzia italiana per gli scambi culturali ed economici con Cuba.
Erano presenti anche l’ingegner Robilde Nicot, presidente del Gruppo Agro Forrestal, e gli specialisti del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB).
La delegazione ha visitato l’Unità di Scienze Tecnologiche di Base del comune di Tercer Frente, dove ha conosciuto le peculiarità del processo di produzione e lavorazione del caffè e un’azienda agricola nella comunità di La Silla, nel comune di Contramaestre, nonché quella di Los Negros macchina da caffè e processore Rolando Ayud.
In questo particolare luogo, entità principale del progetto BioCubaCafé sul territorio nazionale, hanno coinciso il gruppo di lavoro degli Ambasciatori d’Italia a Cuba, Roberto Vilano, e dell’Unione Europea, Isabel Brillante Pedrosa.
Per la parte cubana hanno partecipato Mory Hechavarria Bermudez, Vice Ministro dell’Agricoltura, e Johanna Odriozola Guitarte, Vice Ministro dell’Economia e della Pianificazione.