Mario Coltan*
Secondo i dati dell’Unione argentina dei farmacisti e dei biochimici, tra dicembre e aprile le vendite dei medicinali da banco sono diminuite del 35%, mentre i medicinali soggetti a prescrizione hanno registrato un calo del 20%.
Il continuo aumento dei prezzi dei farmaci ha portato a una crisi senza precedenti nel settore sanitario, colpendo direttamente le aziende farmaceutiche prepagate, il lavoro sociale e, naturalmente, i pazienti.
Di fronte a questa situazione complessa, diversi enti del settore privato hanno avanzato proposte concrete per stabilire un dialogo costruttivo con l’industria farmaceutica e trovare soluzioni sostenibili che garantiscano l’accesso ai farmaci essenziali per tutta la popolazione.
Le iniziative sono state tante. Da una legge nazionale sui medicinali, una proposta per confrontare i prezzi dei medicinali nel Paese rispetto a quelli internazionali, a un meccanismo di aggiornamento dei prezzi, per il 50% attraverso l’indice dei prezzi al consumo (CPI) e per il restante 50% attraverso l’adeguamento del prezzo della valuta estera , poiché esiste una parte non specificata ma importante della produzione di farmaci. Per fabbricare questi medicinali, è necessario importare i prodotti necessari e di base per la loro fabbricazione.
La necessità di raggiungere un accordo con l’industria farmaceutica è urgente e vitale, perché questo problema colpisce direttamente pazienti e cittadini.
Gli elevati costi dei farmaci limitano l’accesso ai trattamenti essenziali, il che può portare a gravi conseguenze sulla salute pubblica. Affrontare questo problema è fondamentale per tutti i settori sanitari, perché non esiste azienda farmaceutica privata, impresa sociale o ente pubblico separato dall’industria farmaceutica.
Il rapporto tra questi attori e l’industria è fondamentale per prescrivere e monitorare i trattamenti.
Sappiamo che l’industria farmaceutica rappresenta tra il 36% e il 40% dei costi sanitari totali, quindi è essenziale raggiungere un accordo il prima possibile e la partecipazione dello Stato come ente regolatore è cruciale in questo processo.
È necessario un intervento efficace per sviluppare politiche che regolino i prezzi dei farmaci, garantiscano l’accesso agli stessi e tutelino il diritto alla salute.
Paesi come Germania, Francia, Inghilterra, Brasile e Spagna hanno implementato diverse strategie o modelli che il Ministero della Salute nazionale può studiare e seguire.
Il futuro del settore medico alla luce di questa complessa situazione è incerto.
La collaborazione tra le aziende farmaceutiche private, il settore pubblico e l’industria farmaceutica è essenziale per affrontare le sfide attuali e future. Seguendo un approccio coordinato e organizzato è possibile garantire la tutela del diritto alla salute dei cittadini e la fornitura dei farmaci necessari a tutti.
* Presidente di Boreal Salud, azienda argentina con 25 anni di esperienza nel mercato sanitario.
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