Francis Scott Key (1779-1843), scrittore e poeta dilettante, fu l’autore delle parole dell’inno degli Stati Uniti che sottolineano nella sua sillaba finale “Crediamo in Dio” – In God We Trust – che dal 1957 appare a molti come garanzia, su banconote da un dollaro. A metà del XIX secolo apparve anche sulle monete alle quali però si adatta la leggenda Quando si tratta di banconote è diventato un emblema nazionale.
Le banconote in euro, introdotte nel gennaio 2002, non includono alcuna menzione simile, rassicurante in teoria. Solo le iniziali della Banca Centrale Europea (Bce), in tutte le lingue dei Paesi che condividono la moneta unica. Questa è la garanzia, e quindi, di chi possono fidarsi o affidarsi gli europei dell’Eurozona e chi usa quella moneta. Un quarto di secolo non è molto tempo, ma è stato abbastanza La Banca centrale europea fornirà l’euro e inonderà la zona euro di generosità – per alcuni – per far fronte all’epidemia. Le delizie monetarie hanno evitato il disastro economico, ma in parte hanno alimentato la pompa inflazionistica. La BCE è indipendente dai governi che cercano comunque di fare pressione sull’istituzione. I paesi dell’Europa meridionale chiedono maggiore allentamento monetario, e che continui nel tempo, e per i paesi del nord, e che avvenga il prima possibile. In mezzo c’è la Banca centrale europea, che finora ha avuto successo – non senza grosse screpolature – ed è oggi il vero baluardo del progetto europeo.
L’euro e la Banca centrale europea sono la cosa migliore che sia accaduta all’economia spagnola da secoliAnche se negli ultimi anni si è persa la convergenza, anche nel reddito pro capite. La Spagna – e forse anche l’Italia – sarebbero fallite se non fosse stato per l’intervento della Banca Centrale Europea, senza la quale l’iperinflazione, alla Argentina, sarebbe probabilmente arrivata a sud dei Pirenei. Anche Pedro Sanchez non sarebbe stato in grado di attuare le sue politiche senza il colpetto critico Francoforte, che ora chiuderà a poco a poco e imporrà tagli alla spesa, cosa non sempre gradita. L’inno europeo è un “inno alla gioia”, ma nel suo 25esimo anniversario qualcuno dovrebbe trovare il modo di estendere “We Trust the ECB”, all’americana di Scott Key.
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