Parigi, 21 luglio (EFE). Francia e Germania hanno raggiunto un accordo per rafforzare la politica spaziale europea che condivideranno con i loro partner con l’obiettivo di raggiungere un impegno nelle prossime settimane, e questo include un ulteriore strumento di finanziamento per il futuro di Ariane. missile 6.
Lo hanno annunciato oggi in un incontro a Parigi il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire e il collega tedesco Peter Altmaier, annunciando in conferenza stampa che ne parleranno con altri Paesi europei, a cominciare dall’Italia, altro importante partner in termini di di peso per l’industria spaziale europea.
Altmaier, riferendosi al futuro di Ariane 6, il cui sviluppo è stato ritardato a causa dell’emergente crisi del virus Corona, ha spiegato che si tratta di “garantire il futuro di questo grande progetto” attraverso “finanziamenti supplementari”.
Le Maire, che non ha voluto fornire dettagli prima di avviare la trattativa con gli altri Paesi interessati, si è limitato a ribadire che l’accordo garantisce il finanziamento di questa nuova generazione dello shuttle europeo e anche “garantisce la preferenza europea per il satellite”. pubblicazione “.
L’obiettivo – che si è prefissato – è terminare l’impegno “nelle prossime settimane” nell’ambito dell’Agenzia spaziale europea (Esa), tra l’altro per evitare la concorrenza di vari Paesi europei e gli investimenti “in maniera coordinata”.
Il ministro tedesco ha notato che il business spaziale sta attirando sempre più attori. Ha citato gli Stati Uniti e la Cina, così come l’uomo d’affari americano Elon Musk, la cui sussidiaria SpaceX ha lanciato sul mercato offerte di servizi a basso costo.
Quando Ariane 6 è stato lanciato nel 2014, il primo volo era previsto per l’estate del 2020. Ma diversi problemi, tra cui la pandemia – con problemi che provoca in diversi paesi partner – hanno ritardato il suo programma e aumentato i suoi costi. Il primo lancio non dovrebbe avvenire prima dell’estate del 2022.
Le Maire e Altmaier hanno invece dichiarato di aver deciso di espandere la loro cooperazione nelle batterie per auto elettriche alla “quarta generazione”, che non sarà basata sulla tecnologia agli ioni di litio ma su materiali solidi.
Hanno anche detto che nei prossimi mesi organizzeranno un incontro d’affari con i rappresentanti del settore per scoprire le loro esigenze di semiconduttori per i prossimi 10 anni – in termini di dimensioni e caratteristiche – e quindi valutare la strategia di investimento.
Molti settori, in particolare l’automotive, hanno dovuto rallentare o addirittura paralizzare le proprie catene produttive negli ultimi mesi a causa della carenza di semiconduttori, prodotti principalmente in Asia, a causa dell’aumento della domanda anche dovuto alle nuove tendenze derivate da la crisi del corona virus. EFE
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