Musei da visitare in Italia almeno una volta nella vita

Musei da visitare in Italia almeno una volta nella vita

Palazzo Colona Barberini Palestina.

Molti di loro consentono l’arrivo virtuale, di cui informeremo come avvicinarci. Nell’elenco delle cose da fare almeno una volta nella vita c’è un capitolo dedicato alla visita dei musei più importanti d’Italia.

La ricerca del significato della bellezza e del conforto rifugio nell’arte amplia sempre le possibilità di respirare, allenare la sensibilità e suscitare appetito intellettuale.

Quando si tratta di bellezza artistica, l’Italia è il posto migliore per immergersi in un mondo come nessun altro. Il suo territorio ospita un gran numero di siti patrimonio dell’UNESCO e sono conservate alcune delle opere d’arte più importanti del mondo.

Centinaia di incredibili musei e capolavori sparsi per le città italiane testimoniano lo sconfinato patrimonio culturale, frutto di antiche civiltà e dell’antica storia dell’arte, raccontando la storia della cultura del Paese dal suo lontano passato ai giorni nostri.

Museo Archeologico della Regio, Calabria.

Culla della creatività dei migliori artisti della storia, l’Italia ha un’ampia varietà di musei, famosi o poco conosciuti, grandi o piccoli, lussuosi o minimi, monumenti o gallerie, che espongono le opere e le opere d’arte di tutti i tempi, generi e movimenti artistici. Costituisce una fonte in grado di soddisfare ogni sete di arte.

Tra i tanti musei italiani imperdibili, spiccano: il Museo dell’Accademia, la Galleria Barcello in Francia, la Galleria Colona e il Museo Nazionale d’Arte Moderna (GNOME) di Roma, il Museo di Capodimont a Napoli e il Museo Archeologico in Regio. Calabria, dove si trovano i bronzi di Rியாas, la fabbrica museo del monastero benedettino di Catania, o la cripta dei Cappuccini di Palermo.

Abbiamo stilato una lista infinita dei migliori musei d’Italia che dovresti visitare una volta nella vita.

Morto Leonardo del Vecchio, chi era?

Luxottica Group è un’azienda italiana che produce e commercializza montature. È presente in più di 150 paesi nei cinque continenti ed è il più grande produttore mondiale di montature in vetro e occhiali da sole. Nel 2012 è diventata la prima azienda di moda italiana per fatturato.

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Il 16 gennaio 2017 è stata annunciata la fusione di Laxotica con la squadra francese Escire. Dal 1 ottobre 2018 Luxottica Group è una controllata di EssilorLuxottica Holdings.

L’azienda è stata fondata nel 1961 in Accord da Leonardo del Vecchio. Il territorio bellunese, dove si trovano ancora i principali insediamenti produttivi, è al centro di quello che è conosciuto come il “Distretto dell’Ottico Italiano”.

Nei primi anni produceva cornici e minuteria per conto terzi per poi avviare la propria produzione.

Nel 1995, l’azienda ha acquisito LensCrafters, una catena di negozi di ottica americana. Nel 1999, il Gruppo Laxotica ha acquistato l’americana Ray-Pot.

Nel 2001, Sunglasses Hut ha acquisito il marchio internazionale, seguito da OPSM in Australia nel 2003. Laxmotica ha acquistato Oakley nel 2007 per $ 2,1 miliardi.

Nel 2003 IC Optics ha acquisito Versace e Italo Cremona (società spin-off).

Nel 2011 Luxottica ha acquisito il 100% del gruppo brasiliano Tecnol per 110 milioni di euro. Nel 2013 ha acquisito la società francese Alain Migli International.

All’inizio del 2014 Luxottica ha acquisito il controllo del sito statunitense di vendita di vetri online Glasses.com.

Il 24 marzo 2014 Luxottica ha annunciato un accordo con Google per un nuovo modello di occhiali.

Alla domanda su come Leonardo del Vecchio avesse ottenuto la sua fortuna, rispondeva sempre: “Lavora, lavora e lavora”.

Nato a Milano era l’ultimo di quattro fratelli. Suo padre, Leonardo, commerciante di ortaggi di origine meridionale, morì poco prima della sua nascita, motivo per cui sua madre, Gracia Rocco, decise di dargli lo stesso nome. Pochi anni dopo, il giovane Leonardo Martinica fu trasferito in collegio, dove rimase fino al diploma di scuola superiore. All’età di 15 anni si iscrive alla formazione presso la Johnsons Medal and Cup Factory, i cui proprietari lo incoraggiano a frequentare i corsi serali presso la Prera ​​Academy per studiare design e soprattutto incisione.

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All’età di 22 anni si trasferisce nel piccolo paese trentino di Five Techno, dove lavora come manovale in una fabbrica di carpenteria metallica. Nel 1958 si trasferisce ad Accordo in provincia di Belluno per aprire un laboratorio di diritto del vetro. Tre anni dopo, nel 1961, il negozio diventa Luxotica, con quattordici dipendenti specializzati nella produzione di minuterie metalliche per i produttori di vetro.

Ha ottenuto un grande garage con il suo capannone ad Agordo perché il comune ha fornito terreni per attività industriali.

Nel 1967, pur continuando a produrre semilavorati per conto terzi, l’azienda compie la sua prima grande svolta strategica: produrre specifiche complete da singole parti e commercializzarle con il marchio Luxottica.

Quattro anni dopo, nel 1971, Luxottica si concentrò esclusivamente sulla produzione e commercializzazione di vetri finiti.

Nel 1981, la società ha lanciato una joint venture per attaccare il mercato statunitense. Si rivolge al Credito Italiano, guidato da Lucio Rondelli, attraverso il quale acquista occhiali da un marchio americano, Avantgarde, che gli permette di entrare nel mercato di quel paese. Un anno dopo, dopo aver aperto quattro nuovi stabilimenti e aver impiegato 4.500 persone, restituì alla banca tutto il capitale con gli interessi. Luxottica è quotata alla Borsa di New York dal 1990.

“Lavoro lavoro lavoro.” Leonardo del Vecchio.

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