Mondo della BBC | Scienza | Il governo italiano restituisce Darwin









Il governo italiano cedette e riammise Charles Darwin nelle scuole.






Carlo Darwin.

La teoria darwiniana dell'evoluzione delle specie continuerà nei programmi di studio italiani.

Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha ceduto alle pressioni della comunità scientifica, che ha chiesto di reintrodurre nei programmi scolastici la teoria dell'evoluzione delle specie di Charles Darwin.

Moratti è stato costretto non solo ad annunciare con un comunicato il “ritorno di Darwin a scuola”, ma anche a creare un comitato di monitoraggio in cui il tema venga studiato per essere applicato anche nelle lezioni di scienze per i più piccoli.

La cosiddetta “evoluzione” di Charles Darwin è stata completamente ritirata dai progetti di curriculum scolastico approvati lo scorso febbraio.


Rivoluzione degli studiosi

Una decisione che scatenò dure reazioni da parte della comunità scientifica italiana e degli insegnanti delle scuole, che la considerarono “un danno alla cultura scientifica delle generazioni future”.











Bisogna comprendere bene lo spirito darwiniano. Questo non è un comportamento antireligioso o ateo. Non afferma che Dio esista o non esista, ma che coloro che si ispirano alle sue teorie cercano solo di comprendere il mondo con la forza della mente.




Umberto Veronesi, dottorato onorario dell'Università di Buenos Aires


In questo programma scolastico i giovani di 13-14 anni hanno assistito alla sostituzione della controversa teoria dell'evoluzione con il creazionismo, spiegato con alcuni racconti biblici.

Cioè, invece di vedere il diagramma creato dallo scienziato britannico per spiegare le tappe evolutive fino a raggiungere l'essere umano attuale, i giovani potranno vedere nei loro libri di testo solo i famosi affreschi dell'opera di Michelangelo nella Cappella Sistina.

Nomi brillanti della scienza gridarono al cielo e iniziarono una rivoluzione che alla fine si concluse con successo.

Tra loro c'erano Luigi Luca Cavalli Sforza, professore alla Stanford University; i Premi Nobel per la Medicina Renato Dulbecco e Rita Levi-Montalcini; Margarita Haack, una delle massime esperte mondiali di astrofisica, e il dottor Honoris Cosa dell'Università di Buenos Aires, oncologo ed ex ministro della Sanità, Umberto Veronesi.






Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi.

Il governo Berlusconi è stato costretto a fare marcia indietro.

Sono tutti firmatari dell'appello, che ha raccolto più di 50mila allegati e in cui si chiede che l'“espulso” Darwin venga reintegrato in aula.

“I programmi scolastici pubblicati nel decreto legge del 19 febbraio 2004 non contengono nulla riguardo alla storia evolutiva dell’uomo e al suo rapporto con le altre specie, il che per i ragazzi di 13-14 anni rappresenta una restrizione culturale e un rifiuto dello sviluppo di curiosità scientifica e di apertura”, si legge nel bando.


Opinione scientifica

Il professor Veronesi si è espresso in prima persona scrivendo una lettera al ministro Moratti dal titolo “Io sto con Darwin”.

«Lo spirito darwiniano va compreso bene – ha detto Veronesi – Non è un comportamento antireligioso o ateo, non afferma l'esistenza o la non esistenza di Dio, ma anzi chi si ispira alle sue teorie si limita a provarci. per comprendere l’universo.” il mondo con il potere delle loro menti”.

Per il premio Nobel Dulbecco “è giusto criticare Darwin perché nella sua teoria ci sono molti punti oscuri e fasi che non possono essere facilmente decifrate, ma questo non significa” che la sua teoria debba essere abolita. Alla fine, ha aggiunto, la scienza “sarà in grado di colmare questi punti oscuri nella teoria dell’evoluzione”.

Anche l'Accademia dei Lincei, la prestigiosa istituzione culturale italiana, che aveva tra i suoi soci Galileo Galilei, si oppose all'archiviazione della teoria dello scienziato britannico.

“Le idee di Darwin rappresentano un modo indispensabile di vedere i fenomeni naturali. Dovrebbero essere insegnate ai ragazzi di 13 anni; prima che sia troppo presto, ma poi potrebbe essere troppo tardi”, si legge nella lettera dei membri. Dalla prestigiosa accademia.

Massimo Petello Mantovani, professore di pediatria in Italia e negli Stati Uniti, ricorda che due anni fa, in alcuni stati di questi ultimi Paese, la teoria dell'evoluzione fu abolita nelle scuole e molti insegnanti che continuavano a insegnarla agli studenti furono espulsi.

Questa volta in Italia la rivoluzione degli scienziati ha sconfitto la rivoluzione dei politici.




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