ROMA, 21 nov. (.) — Il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, ha incontrato stasera il suo gabinetto per approvare il suo primo bilancio pubblico, quello del 2023, che si è concentrato in particolare sulla mitigazione dell’aumento dei prezzi dell’energia.
Meloni, il presidente dei Fratelli di estrema destra, presenterà i bilanci in una conferenza stampa che si terrà martedì alle 10:00 ora locale (9:00 GMT).
Il bilancio, il primo per l’esecutivo, è all’esame stasera del Consiglio dei ministri e sarà presentato come disegno di legge per l’analisi, la modifica definitiva e l’approvazione in Parlamento entro il 31 dicembre, come richiesto da Bruxelles.
Nel pomeriggio, Meloni ha riunito le forze che compongono la sua coalizione – il suo partito, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi – per concordare misure, poiché ogni formazione preme per mantenere ciò che ha promesso durante la campagna elettorale.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha riassunto davanti ai media: “I calcoli si fanno politicamente ed economicamente, mancano ancora alcuni numeri, ma va tutto bene”.
Il punto centrale è l’aggiustamento di circa 32 miliardi di euro, di cui circa 21mila saranno destinati a contenere l’escalation dei prezzi dell’energia per famiglie e imprese, che è uno scambio derivante da un nuovo aumento del deficit, secondo i media .
Meloni, la prima donna del paese a governare, ha dovuto preparare i suoi primi bilanci in un momento di crisi economica e in mezzo a un mormorio inflazionistico nel carrello invisibile dell’Italia dal 1983.
Il governo prevede infatti un rallentamento dell’economia italiana nel 2023, con un aumento del prodotto interno lordo (Pil) dello 0,6%, rispetto al 3,3% che si registrerà alla fine di quest’anno, ha scritto Turk. Nell’aggiornare il proprio Documento di Economia e Finanza (NADEF), che costituisce la base su cui vengono predisposti i bilanci.
Per questo alcune misure future puntano ad alleggerire le tasse, come il cuneo fiscale per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro annui (con una riduzione ancora maggiore per quelli considerati a rischio, con redditi fino a 20mila euro).
Allo stesso modo, il governo sta valutando di ridurre l’imposta sul valore aggiunto sui prodotti per l’igiene infantile e femminile dall’attuale 22% al 5% e si prevede che saranno approvate esenzioni fiscali per i contratti per i bambini di età inferiore ai 36 anni.
Altro punto chiave sarà la soluzione temporanea del sistema pensionistico, per evitare il ritorno della cosiddetta “legge Fornero”, approvata nel 2011 nell’ambito delle politiche di austerità, che ha ritardato l’età pensionabile a gennaio.
L’alternativa, secondo alcuni dei sostenitori dell’esecutivo, è nota come “quota 103”, che consentirebbe loro di ritirarsi dal lavoro all’età di 62 anni con 41 contributi, in attesa di una revisione del sistema pensionistico il prossimo anno.
I bilanci limiteranno anche, per risparmiare, il cosiddetto reddito di cittadinanza, un sistema di sussidi per i disoccupati e le persone in situazione di esclusione sociale promosso nel 2018 dal Movimento 5 Stelle (M5S).
L’idea, secondo i media, è quella di lasciare l’assistenza a chi non può accedere al mercato del lavoro a causa del proprio status, mentre sarà negata dal 31 dicembre 2023 a chi può essere assunto.
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha denunciato oggi questo “vergognoso tentativo di smantellare” la scala stellare del suo partito e ha affermato che se questi piani fossero portati a termine, 660.000 persone perderebbero interesse.
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