Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha descritto il vertice Italia-Africa di lunedì a Roma come un successo e ha annunciato il programma “Mate” per concentrarsi su progetti di istruzione, sanità, agricoltura, acqua ed energia in tutto il Paese. Il continente africano come mezzo per fermare la migrazione verso l’Europa. “Il vertice ha avuto successo, il progetto Matteo è in arrivo”, ha dichiarato Meloni, riferendosi all'incontro che ha inaugurato la presidenza italiana del G7, che segnala “l'importanza” dell'Africa per l'Italia, diffuso dalla rete. Televisione pubblica RAI. Ha anche detto che un progetto così “ambizioso” funzionerà solo con il coinvolgimento dell'intero Paese, compreso il settore privato “essenziale”, e per questo verrà creato un “nuovo strumento finanziario” dedicato agli investimenti nel settore. Il programma consisterà in 5,5 miliardi di euro tra prestiti, sovvenzioni e garanzie, e il governo italiano coinvolgerà istituzioni finanziarie internazionali, banche multilaterali di sviluppo o Unione Europea. Il programma formativo prevede la formazione e l'aggiornamento dei docenti, l'implementazione di nuovi percorsi professionali basati sulle esigenze del mercato del lavoro e la collaborazione con le aziende. Per l’agricoltura sarà incentivato lo sviluppo delle filiere agroalimentari e sostenuto lo sviluppo di biocarburanti non fossili con l’obiettivo di ridurre la malnutrizione. Anche i sistemi sanitari dei paesi partecipanti verranno rafforzati, principalmente migliorando l’accesso ai servizi primari, la loro qualità, rafforzando le capacità locali e sviluppando strategie di prevenzione e controllo. Disastri naturali. Il 'progetto Mate' renderà l'Italia un hub energetico tra Europa e Africa, trasportando l'idrogeno dal nord del continente all'Europa centrale. Inoltre, verrà rafforzata l’efficienza energetica e verrà promosso l’uso delle energie rinnovabili, accompagnato dallo sviluppo di tecnologie o centri di innovazione. Gli investimenti legati all’acqua, una delle risorse più importanti e scarse del continente africano, comprendono la perforazione di pozzi e la costruzione di ulteriori reti di distribuzione.
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