Cartagena Music Festival, programmazione.
Foto: Archivio spettatori
Come già accaduto nelle precedenti quindici occasioni, il Festival di musica di Cartagena Promettendo, a poche ore dalla chiusura, di essere il miglior carburante che chiunque possa affrontare i lunghi alti e bassi di un altro anno che inizia. Se a ciò aggiungiamo che questo focolaio si sta verificando tra informazioni incrociate sulle nuove misure di biosicurezza e altre varianti del virus e le prospettive di fronte alla permanenza indefinita della pandemia globale, ora dovrebbe essere considerato un vero balsamo e un’anima sedativo, grazie alla sua selezione molto attenta di un riferimento per la camera nazionale e internazionale.
Vari formati legati a questa comprensione dei piccoli ensemble come cellula fondamentale della musica accademica hanno vagato per i palcoscenici di Cartagena in questi giorni, con un’enfasi particolare sulla produzione di opere per quartetto d’archi. Scegliere sei set in questo modo era rischioso ma vincere, due dei quali colombiani, oppureCompatti (Q-Arte) ed Emergenti (Hajj Quartet), più formazioni con la stessa base, che è stato supportato da ulteriori strumentisti, il caso del cosiddetto Alban Berg ensemble, di Vienna. I quartetti d’archi invitati da Austria, Russia, Francia e Germania sono facilmente passati alle tradizioni delle rispettive camere.
La selezione delle opere ha fornito descrizioni dello stato dell’arte in ciascuno di questi paesi, inclusa la Colombia, con pezzi da sala post-classici, concentrandosi su compositori romantici austro-tedeschi, nazionalisti russi e baltici, impressionisti francesi e una manciata di paternità Piccolo formato sconosciuto da creatori italiani professionisti nell’opera, Un paio di nomi che non ci erano familiari e una manciata di creazioni patriottiche i cui leader sono stati in grado di portare gli insegnamenti dell’Europa centrale nelle nostre terre.
Martedì 4 gennaio, giorni di apertura del festival, una coppia di illusioni a quattro mani di Schubert e Mendelssohn dei pianisti tedesco-israeliani Tal e Grothwesen, insieme a un trio con pianoforte di quest’ultimo compositore. Da allora siamo stati in grado di pensare a un’alternativaSu piccola scala tutto era nato per essere eseguito nelle case, nelle riunioni sociali e nelle sale da concerto di media capacità. Il giorno dopo, Brahms, un tardo romantico francese che aveva già cominciato a parlare di trame impressioniste e di vari ponti verso il futuro, con una riflessione sulla tradizione protocolombiana, che avrebbe avuto nel tempo i suoi autori classici più famosi, si insinuò. Non ha più di 150 anni.
Un punto culminante dell’intervento del festival è l’esibizione del talentuoso violinista russo Andrei Baranov, ribelle nella sua versione del concerto. Ricordo di un luogo caro Da Tchaikovsky, accanto a Maria Baranova al pianoforte nello stesso modo in cui il pianista Matan Borat e il Modigliani Quartet dall’Italia lasciano bei ricordi nella loro versione di Cuartet per stringhe e istruzioneO Gabriel Faure, e l’energica band di Alban Berg quintetto per quartetto d’archi e pianoforte di Johannes Brahms. E, naturalmente, rivelando la trama che è apparsa nei due piano e arganim ha creato la versione originale di Piccola messa solenneRossini, sarai ricordato a lungo. Questo servitore apprezza la lezione musicale appresa dall’Europa orientale che includeva l’incorporazione delle opere del relativamente sconosciuto Joseph Sock e Cibrian Borombiscu.
Alcuni dei brani del repertorio nazionale che includevano una notevole esposizione di esecuzioni e spazi fisici, tra cui il Palazzo della pubblicità e il Centro conferenze del Getsemani, sono nati da un deliberato interesse per un catalogo di opere accademiche colombiane, come dalle opere di Guillermo Uribe Holguin, Luis Carlos Figueroa e Antonio Maria Valencia. Altri hanno visto la luce grazie all’approccio misto di classico e folk esibito da creatori come Adolfo Mejía Navarro e Francisco Zumaqué; Mentre un terzo dei riferimenti nazionali selezionati proveniva da ricerche folkloristiche originariamente scritte o trascritte nella lingua della Camera, nel caso di brani di Leon Cardona, Luis Quintiva e Hugo Candelario Gonzalez che possono essere ascoltati in feste con un focus nazionale.
Importante in questo, come nelle precedenti sessioni del festival, è stato anche il rilievo dei musicisti locali, non solo come compositori ma anche come interpreti. Orchestra Filarmonica di Cartagena guidata dal regista venezuelano Glas Marcano come ospite; e il Pilgrim Quartet, in rappresentanza della Columbia Youth Philharmonic Orchestra, e Orchestra Filarmonica Giovanile De Camara ci ha parlato ancora dell’interesse dei giovani per la performance strumentale come alternativa alla vita e della necessità di aprire spazi come quelli previsti dall’organizzazione del festival.
Non si può fare a meno di tornare a casa pieni di ottimismo dopo aver mostrato i sentimenti presentati dalla 16a edizione dell’ormai riconosciuto evento annuale di Heroica. Certo continueremo a rispettare le normative sanitarie e continueremo a prenderci cura di noi stessi, ma per un attimo la musica ci ha permesso di sentirci liberi o almeno meno limitati di prima.
* Responsabile della musica per Radio Nacional de Colombia.
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