L’opposizione dell’Italia alla scelta della Nato di uno spagnolo come rappresentante per il Mediterraneo | Internazionale

L’Italia ha risentito della possibile nomina – che la Nato assicura non ancora ufficiale – ad un incarico già ricoperto da uno spagnolo, rappresentante dell’Organizzazione Atlantica per i rapporti con i Paesi del Sud. Il Mar Mediterraneo. Venerdì è trapelata l’assegnazione all’ambasciatore di Spagna Javier Colomina e la reazione del governo di Giorgia Meloni è stata furiosa. Il suo rappresentante permanente presso la NATO, Marco Peronassi, ha inviato una lettera al Segretario generale.

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L’Italia ha subito un duro colpo per la NATO perché il posto spagnolo, che l’Italia aveva già assunto come rappresentante dell’Organizzazione atlantica per le relazioni con i paesi a sud del Mediterraneo, non era ancora ufficiale. . Venerdì è trapelata l’assegnazione all’ambasciatore di Spagna Javier Colomina e la reazione del governo di Giorgia Meloni è stata furiosa. Marco Peronassi, rappresentante permanente presso la NATO, ha inviato una lettera al segretario generale Jens Stoltenberg in cui afferma che “i funzionari italiani hanno appreso con grande sorpresa e disappunto i tempi della decisione” e “sottolinea la mancanza di un’adeguata consultazione con gli alleati. Secondo la giornale In FoglioL’Italia, che ha diffuso la lettera, ha appreso la notizia mercoledì.

Il dirigente Meloni vede nella decisione un’iniziativa personale di Stoltenberg, controversa perché lascerà l’incarico il 31 ottobre e sarà sostituito dall’olandese Mark Rutte. Allo stesso modo, l’Italia si è opposta ad altre sei nomine effettuate all’ultimo minuto. Per questo ritiene che l’elezione di Colomina abbia solo un valore temporaneo, e che la questione resterà aperta fino a quando non sarà definitivamente chiusa a novembre, ora con un nuovo segretario generale, Meloni ha già accettato di entrare in carica. La Nato ha promesso di smorzare le polemiche di fronte alle proteste italiane, poche ore dopo, promettendo che la nomina sarebbe stata resa nota “a tempo debito”.

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Dal 2021, Javier Colomina è sottosegretario generale della NATO per gli affari politici e la politica di sicurezza e rappresentante speciale del segretario generale per il Caucaso e l’Asia centrale. Tra il 2017 e il 2021 è stato Vice Rappresentante Permanente presso l’Ambasciata di Spagna presso questa organizzazione. In precedenza ha lavorato presso le ambasciate spagnole a Tokyo, Buenos Aires, Damasco e presso l’ONU a New York. L’elezione di Colomina significa che la NATO non ha preso posizione TemporaneoMa un alto funzionario dell’agenzia ha incaricato un altro alto funzionario dell’agenzia di attuare il piano d’azione del South Side approvato al recente vertice di Washington, che rappresenta un risparmio di bilancio.

La Farnesina spagnola si mostra molto cauta di fronte alle proteste dell’Italia. “In attesa della comunicazione ufficiale, la Farnesina rispetta molto favorevolmente la creazione della figura del rappresentante del Segretario generale per il vicinato meridionale, nonché gli importanti sviluppi intervenuti nell’incontro di Washington, che si coniugano con la posizione espressa da La Spagna ai precedenti vertici Nato di Madrid e Vilnius”, le fonti ufficiali si limitano a precisare. Negli ambienti diplomatici non si esclude che la manovra della Meloni voglia bloccare la nomina, data per scontata, dell’ambasciatore spagnolo. Miguel González.

Migrazione dall’Africa

La posizione ha un forte valore strategico e simbolico per il primo ministro italiano, che ha venduto i suoi successi diplomatici dal vertice NATO della scorsa settimana a Washington. L’immigrazione dai Paesi africani del Mediterraneo è una delle principali priorità del suo governo, ed è proprio su questo punto che è orgoglioso di aver potuto influenzare le decisioni dell’Unione Europea nella scorsa legislatura. Ebbene, con misure più drastiche e con l’impegno a cambiare strategia contro l’evento. L’Italia, ad esempio, può deportare i migranti salvati in alto mare costruendo e aprendo centri di accoglienza in Albania, che diventeranno operativi dopo l’estate. Questa settimana la Meloni è tornata dalla Libia, che nell’ambito di un controverso accordo sull’immigrazione con l’Italia, finanziato dall’Unione Europea e rinnovato dal 2017, riceve finanziamenti per intercettare le imbarcazioni dei migranti, dove attivisti per i diritti umani denunciano torture e trattamenti inumani. condizioni. Lo scorso gennaio la Meloni ha presentato anche il cosiddetto Progetto Matte, un ambizioso progetto di cooperazione con nove Paesi africani.

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La posizione della NATO era la ciliegina sulla torta in questo tentativo di incoronarsi grande protettrice del Mediterraneo, risolvendo finalmente il problema dell’immigrazione, e contava su di essa. Da qui la sua rabbia. Infatti, la lettera di protesta afferma che “per essere efficace, la Politica del Sud della NATO necessita di un approccio rinnovato, non di un cambio di nome”. Questo è ciò che Meloni ha detto ad altri leader al vertice militare del mese scorso in Italia e al vertice del G7. Per questo è stato preso quasi come un insulto personale, come se tutto quello che era stato detto non servisse a niente.

Inoltre, la controversia arriva in un momento vulnerabile per il leader dei fratelli d’Italia, che ha visto come il cordone sanitario dell’UE sia stato in vigore ed escluso dalla devoluzione dei poteri della nuova Commissione europea. Giovedì ha votato contro la rielezione di Ursula van der Leyen, allineandosi con altri partiti di estrema destra, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, dell’Italia, membro fondatore dell’Unione Europea e Paese terzo. Economia nel continente, voti contro la maggioranza parlamentare. Il Movimento Cinque Stelle (M5S), che è anti-establishment, ha sostenuto Van der Leyen quando era alla guida del governo italiano nel 2019.

L’opposizione italiana ora si lamenta del rischio che il Paese venga relegato a un ruolo minore. Inoltre, a livello militare, è importante avere all’interno del governo un partner come la Lega di Roma, che si dice sia associata al presidente russo Vladimir Putin e sia allineata con l’ungherese Viktor Orbán nella nuova estrema destra europea. gruppo. , il terzo al Parlamento europeo, i Patrioti d’Europa. È in questo dibattito che si è verificata una reazione negativa nella NATO. La nomina del diplomatico spagnolo al governo italiano è stata così prematura e fuori luogo che egli afferma di non aver avuto nemmeno il tempo di decidere quale sarebbe stato il suo candidato, poiché non si conosceva il nome, anche se già dava per scontato che la carica fosse sua. .

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