Lombardia chiede dichiarazione di emergenza in tutta Italia per siccità |  Clima e ambiente

Lombardia chiede dichiarazione di emergenza in tutta Italia per siccità | Clima e ambiente

Immagine che mostra il letto asciutto del fiume Po che passa per Boretto (Italia) a fine giugno.Guglielmo Mangiapane (Reuters)

La peggiore siccità degli ultimi settant’anni sta colpendo duramente l’Italia, soprattutto nel nord del Paese, dove la portata del fiume Po è al minimo. In particolare, la situazione è critica nella prospera regione Lombardia. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, come molti del nord, ha invitato i cittadini a ridurre il consumo di acqua potabile per uso domestico e ad irrigare i giardini privati. Ha chiuso tutte le fontane della città e sospeso l’irrigazione a pioggia di prati e aree verdi. La scorsa settimana, i funzionari regionali hanno dichiarato un’emergenza idrica regionale fino al 30 settembre. Ora il presidente lombardo, Attilio Fontana, ha chiesto acqua anche ad altri territori, chiedendo al presidente del Consiglio Mario Draghi di dichiarare lo stato di emergenza nazionale a causa della crisi idrica. «Siamo di fronte a una situazione di elevata intensità idraulica che impone la necessità di realizzare in tempi brevi interventi specifici e mirati», ha indicato Pietro Foroni, assessore regionale alla Protezione civile.

Una settimana fa Fabio Rolfi, assessore regionale all’agricoltura della Lombardia, ha lanciato un avvertimento: “Niente acqua”. Ha anche spiegato che a valle delle dighe idroelettriche delle Alpi verranno rilasciati cinque milioni di metri cubi, indispensabili per coprire il fabbisogno agricolo in soli 10 giorni. “Allora è finita”, ha avvertito.

La Regione Emilia-Romagna, guidata da Stefano Bonaccini, ha chiesto al governo di dichiarare l’emergenza nazionale per l’attuazione di specifici fondi economici e ha stanziato 36,7 milioni di euro per far fronte alla crisi della regione. Secondo la sua proposta, gli interventi più urgenti sono garantire l’approvvigionamento idrico tramite autocisterne, scavare nuovi pozzi o installare nuove condotte e sistemi di pompaggio.

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Il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha spiegato che molte parti del Paese stanno vivendo una “situazione drammatica” e dove sono presenti le cosiddette zone rosse, bassi livelli delle acque di fiumi e laghi. Le risorse idriche sono scarse e in espansione, quindi “quasi l’intero Paese sarà nella zona rossa nelle prossime settimane”.

Fabrizio Curcio, direttore della Protezione civile italiana, ha avvertito che “non si può escludere l’approvvigionamento idrico diurno”, aggiungendo che in alcune aree sono già in corso tagli all’approvvigionamento notturno.

La mancanza di pioggia è preoccupante. Il paese transalpino sta registrando dal 40% al 50% in meno di precipitazioni quest’anno e fino al 70% in meno di nevicate rispetto alla media dell’anno scorso.

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I satelliti dell’Agenzia spaziale europea (ESA) hanno mostrato come il fiume più grande del Paese, il Po, si stia prosciugando a causa di 110 giorni di assenza di pioggia e neve sulle Alpi. A causa dell’alta temperatura. Secondo gli esperti, il bacino del Po, che rappresenta il 40% della produzione agricola del Paese, sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi sette decenni.

L’associazione Cia-agricoltori Italiani, che rappresenta la maggioranza degli agricoltori italiani, avverte che i danni complessivi della siccità potrebbero superare i 1.000 milioni di euro se non piovesse ancora nelle prossime settimane. Inoltre, la produzione di frutta estiva come meloni e angurie dovrebbe diminuire dal 30% al 40% e di mais e soia del 50%.

Un’altra associazione di categoria, Coldretty, ha stimato i danni in 3.000 milioni di euro. I fertilizzanti, i cui prezzi sono aumentati del 170% dall’invasione russa dell’Ucraina, e gli aumenti dei prezzi che hanno interessato vari prodotti essenziali per l’agricoltura, come il diesel agricolo, sono più che triplicati in un anno. Le previsioni non sono ottimistiche. Non ci sarà pioggia per i prossimi 15 giorni e gli esperti parlano già di una grave siccità nella storia rispetto a quella vissuta nel 2003 e nel 2017.

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