L’Italia vuole che l’arte della pizza, nata proprio nella città di Napoli, sia riconosciuta come parte del suo patrimonio mondiale. Questo famoso piatto è diventato un simbolo della cultura italiana.
Per questo motivo il governo di quel Paese ha annunciato l’intenzione di inserirla nella lista delle Tradizioni Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Funzionari di Roma hanno affermato che, se selezionato, sarebbe la prima volta che lo stile culinario viene riconosciuto dall’Agenzia culturale delle Nazioni Unite.
Il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha dichiarato: “L’arte della pizza è un simbolo globale dell’italianità, e questa nomina dimostra ancora una volta l’impegno del governo nel proteggere e difendere le tradizioni alimentari italiane in tutti i forum internazionali”.
Sperando di trarre vantaggio dall’etichetta “Made in Italy” promossa dall’Expo 2015 di Milano, incentrata sulla produzione alimentare internazionale, Roma spera che la pizza napoletana si unisca alle marionette siciliane e alla viola cremonese nella prestigiosa lista dell’UNESCO.
La nomination della pizza è stata promossa attraverso una campagna Twitter organizzata sotto l’hashtag #PizzaUNESCO. La petizione ha raccolto circa 850mila firme – e non solo di italiani, ma anche di amanti della pizza di tutto il mondo.
La vera casa della pizza
Ricevere la protezione concessa dall’UNESCO contribuirebbe anche a consolidare la reputazione della pizza napoletana come patria di quello che è probabilmente il piatto più famoso del mondo.
Sebbene i pasti a base di pane condito con erbe e formaggio esistessero fin dai tempi dell’antica Grecia e di Roma, la pizza moderna si sviluppò a Napoli nel XIX secolo, quando gli chef iniziarono ad aggiungere aglio, mozzarella, pomodori e basilico al piatto classico. .
La leggenda narra che la pizza Margherita, i cui ingredienti (pomodoro, mozzarella e basilico) rappresentano i colori della bandiera italiana, fu realizzata in onore della regina Margherita durante una visita alla città nel 1886.
Questo piatto entrò nella scena mondiale quando gli immigrati italiani lo portarono a New York e Chicago agli inizi del 1900.
Lombardi’s, la prima pizzeria negli Stati Uniti, ha aperto nel 1905 e il piatto è diventato estremamente popolare in tutto il mondo.
Ma la vera pizza napoletana resta un’arte ambita che va praticata utilizzando solo ingredienti specifici e standard preziosi, secondo l’Associazione Autentica Pizza Napoletana (AVPN). Il gruppo ha pubblicato un libro di regole di 11 pagine sull’arte della pizza, come mantenere la temperatura precisa di 485 gradi Celsius e utilizzare un forno a legna, nonché un elenco di fornitori approvati per le pizzerie.
L’UNESCO dovrebbe prendere la sua decisione alla fine del 2017, dopo un ampio dibattito al quale parteciperanno circa 200 paesi.
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