L’Italia vieta il Puppy Yoga per tutelare il benessere dei cuccioli

L’Italia vieta il Puppy Yoga per tutelare il benessere dei cuccioli


Le autorità sanitarie hanno dichiarato illegale l’uso di piccoli animali nelle sessioni di yoga, una pratica che sta guadagnando popolarità in diversi centri sanitari. fitness tutto il mondo.


Foto: Freebeck.

In un importante passo avanti verso la protezione degli animali, il Ministero della Salute italiano ha reso illegale l’uso dei cuccioli nelle sessioni di yoga, una pratica nota come Yoga per cuccioliche ha guadagnato popolarità in vari centri fitness tutto il mondo. La decisione fa seguito a una serie di preoccupazioni espresse dalle società di protezione degli animali e dai resoconti dei media che hanno evidenziato il potenziale danno e lo stress a cui sono esposti i cuccioli.

Secondo il comunicato diffuso dal Dipartimento One Health del Ministero della Salute, la regolamentazione delle attività assistite con animali (AAA) in Italia prevede che tutti gli animali utilizzati debbano essere adulti. Ciò garantisce la sicurezza degli utenti e il benessere degli animali coinvolti. La normativa attuale, prevista dall’accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, vieta espressamente l’utilizzo dei cuccioli in queste pratiche.

Anche il comunicato lo conferma Yoga per cuccioli Non solo contravviene alle linee guida sul benessere degli animali, ma distorce anche i principi dello yoga tradizionale, essendo più una proposta di vendita di cuccioli che una pratica benefica o terapeutica.

A seguito di questa nuova legislazione, le autorità locali saranno responsabili di monitorare e far rispettare il divieto e di garantire che i centri fitness e altri stabilimenti non offrano più questa attività. Questa azione rappresenta un importante passo avanti nella lotta per il rispetto e la tutela dei diritti degli animali in Italia, in linea con il movimento globale verso pratiche più etiche e sostenibili nella gestione e nella cura degli animali.

READ  Il Covid-19 può precedere la sindrome di Guillain-Barré in rari casi

La comunità veterinaria e i professionisti del settore della salute animale hanno applaudito questa decisione, sottolineando l’importanza di aderire a pratiche che promuovono il benessere degli animali e di rispettare le normative vigenti in materia di terapia assistita con animali. Con questo passo l’Italia rafforza il proprio impegno ad essere leader nel campo della protezione degli animali e del rispetto della vita di tutti gli esseri viventi.

Scheda logo

Pubblicazioni correlate

Più notizie



Un momento dell'incontro tra il presidente dell'Organizzazione veterinaria, Luis Alberto Calvo Saez, e il segretario generale della Federazione spagnola dei comuni e delle province, Luis Martinez Scicluna Sepulveda.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top