L’Italia svilupperà un cuore artificiale entro due anni – Scienza e Tecnologia

L’Italia svilupperà un cuore artificiale entro due anni – Scienza e Tecnologia

Entro due anni dovrebbe essere pronto il prototipo del primo cuore artificiale 100% italiano. Lo ha annunciato giovedì il chirurgo cardiovascolare Gino Gerosa, direttore del Centro Gallucci di Padova, che sta lavorando al progetto che potrebbe cambiare la vita di tanti cardiopatici.
Il medico spiega: “Adesso abbiamo solide basi economiche per sviluppare il progetto. La spesa stimata è di 50 milioni di euro in cinque anni, ma la situazione potrebbe ancora cambiare entro due anni, ed è già in fase di progettazione. ” Chi ha preferito non rivelare la fonte del finanziamento, è stato intervistato dal Corriere del Veneto.
Le aspettative per un progetto di cuore artificiale sviluppato in Italia circolano da quasi un decennio.
“Ho progettato il cuore artificiale, ma per realizzarlo sarà necessario il contributo di tutto il gruppo di ricerca di Padova e di altre professionalità – ha spiegato Gerosa – Serviranno ingegneri meccanici ed elettronici, biologi e specialisti in materiali biocompatibili”.

E ha aggiunto: “Cercheremo il meglio in ogni campo, perché il dispositivo è composto da più componenti”. Tra questi figurano, come aveva previsto il cardiochirurgo, una sezione di trasmissione necessaria per l’erogazione dell’energia, sensori, un motore, vari componenti e un’interfaccia sangue/macchina: “Tutte le parti si svilupperanno in un mini-cuore”, silenzioso, con ottima biocompatibilità e in grado di garantire una buona qualità di vita al paziente”.

Il direttore del centro, Gallucci, ha spiegato la differenza principale tra i cuori artificiali che già vengono impiantati oggi: “La prima e fondamentale differenza è che il nostro dispositivo non sarà un dispositivo ‘ponte’ utile per mantenere in vita il paziente fino alla sua sostituzione”. È stato trovato un donatore compatibile.

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E ha concluso dicendo: “Diventerà l’alternativa al trapianto di cuore umano. Inoltre, sarà silenzioso e dovrebbe essere adatto a tutti: uomini e donne, adulti e adolescenti”.

Negli ultimi 20 anni che ha diretto la cardiochirurgia dell’Ospedale di Padova – dove nel 1985 il professor Vincenzo Gallucci eseguì il primo trapianto di cuore in Italia – Gerosa ha registrato 6 primati mondiali e 14 primati nazionali in questa branca della chirurgia. Lo scorso maggio, lui e il suo team sono stati responsabili del primo trapianto di cuore al mondo, che si è fermato per 20 minuti, per un donatore deceduto, riportando in vita un uomo di 45 anni condannato a malattie cardiache.

La straordinarietà dell’intervento risiede proprio nel lungo periodo durante il quale l’organo rimane senza attività elettrica. Una delle condizioni, 20 minuti di attesa per estrarre un cuore “fermo”, è imposta dalla legge italiana. Nel mondo, il trapianto da donatore è consentito in caso di arresto cardiaco solo 3-5 minuti dopo un ECG piatto. In Italia la legislazione prevede un’attesa di 20 anni. Sembrava impossibile farlo, così come un cuore completamente artificiale profuma di futuro.

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