L’Italia sta indagando su Meta, capogruppo di Facebook, per oltre 925 milioni di dollari di imposte sulle vendite

L’Italia sta indagando su Meta, capogruppo di Facebook, per oltre 925 milioni di dollari di imposte sulle vendite

Di Emilio Barodi

MILANO, 22 febbraio (Reuters) – La società madre di Facebook, Meta, deve affrontare un’imminente fattura fiscale del valore di circa 870 milioni di euro ($ 925 milioni) in Italia, hanno detto mercoledì dopo che i pubblici ministeri hanno aperto un’indagine sulla società. .

L’inchiesta è stata avviata dai magistrati milanesi su richiesta della Procura europea (EPPO), che ha chiesto alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate italiana di verificare se vi fosse una tesi secondo cui i post degli utenti fossero soggetti a tassazione.

“Siamo fortemente in disaccordo con l’idea che fornire agli utenti l’accesso ai siti online dovrebbe essere tassato insieme all’IVA”, ha detto un portavoce di Meta in una dichiarazione inviata via e-mail a Reuters.

L’OEPP con sede in Lussemburgo ha affermato di non commentare le indagini in corso né di confermare pubblicamente su quali casi sta lavorando.

Le fonti hanno notato che i ricercatori ritengono che l’iscrizione gratuita alle meta-piattaforme venga in cambio dell’accesso ai dati degli utenti e dovrebbe essere classificata come un trasferimento di servizi e quindi soggetta all’imposta sulle vendite (IVA).

La polizia tributaria e l’agenzia delle entrate italiane hanno calcolato un modello secondo il quale Meta dovrà circa 220 milioni di euro di imposta sulle vendite in Italia nel 2021, hanno detto fonti. Il dato del periodo ante 2015 è stato calcolato in 870 milioni di euro.

Una delle fonti ha spiegato che è più appropriato stabilire il collegamento tra il libero accesso e il trasferimento dei dati come transazione imponibile, il che potrebbe avere conseguenze per altre società multinazionali e altri paesi in Europa.

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Una terza fonte ha detto a Reuters che Meta riteneva che non ci fosse un collegamento diretto tra i dati forniti dagli utenti e l’accesso alla piattaforma e che senza questo collegamento l’IVA non sarebbe stata pagata.

L’azienda può accettare l’esito dell’istruttoria e decidere di corrispondere l’importo richiesto oppure contestarlo e aprire un contenzioso amministrativo.

(1 dollaro = 0,9401 euro) (Segnalazione aggiuntiva di Giselta Vagnoni a Roma e Subanta Mukherjee a Stoccolma, montaggio in spagnolo di Manuel Farias)

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