L’Italia sostiene le tariffe proposte dalla Commissione Europea sulle esportazioni cinesi di veicoli elettrici (EV).
Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, prima dell’incontro a Roma con il ministro del Commercio cinese.
“Sosteniamo le tariffe proposte dalla Commissione europea per tutelare la competitività delle nostre imprese”, ha dichiarato Tajani.
Il ministro Wang Wentao, in visita in Europa per discutere delle tariffe, incontrerà Tajani questa mattina e avrà colloqui con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario al commercio Valdis Dombrovskis il 19 settembre.
“Vogliamo lavorare su un piano aziendale egualitario e pretendiamo pari accesso ai nostri prodotti nei loro mercati. Le nostre aziende devono competere su un piano di parità”, ha aggiunto Tajani.
L’Italia, ha affermato, vuole “un clima di cooperazione favorevole, di autentica reciprocità, evitando l’imposizione di misure e le sanzioni talvolta incomprensibili di Pechino”.
L’Italia inizialmente ha votato a favore delle tariffe in un referendum incontrollato da parte dei membri dell’UE a luglio, ma il ministro dell’Industria Adolfo Urso ha detto a Reuters la settimana scorsa che sperava in una soluzione negoziata.
Il governo sta cercando di convincere le case automobilistiche cinesi, tra cui Dongfeng e Chery Auto, ad aprire fabbriche per aumentare la produzione di veicoli.
Tajani ha aggiunto che la sua posizione non minerà i “buoni rapporti” dell’Italia con la Cina.
Il primo ministro Georgia Meloni ha visitato la Cina alla fine di luglio per rafforzare la cooperazione con la seconda economia più grande del mondo e ripristinare i legami commerciali dopo aver abbandonato il piano di investimenti nelle infrastrutture della Belt and Road.
Il ministro ha detto che il presidente Sergio Mattarella visiterà la Cina entro la fine dell’anno e Tajani parteciperà al viaggio.
La Commissione Europea è pronta a proporre tariffe finali fino al 35,3% sui veicoli elettrici prodotti in Cina, oltre alla tariffa standard del 10% sulle importazioni di automobili nell’UE.
Le tariffe proposte saranno votate da tutti i 27 membri dell’UE ed entreranno in vigore alla fine di ottobre, a meno che una maggioranza qualificata di 15 membri dell’UE che rappresentano il 65% della popolazione dell’UE non voti contro.
(Traduzione di Laura Cantemori, a cura di Sabina Suzi)
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