L’Italia riduce il deficit al 4,3% e alza la crescita nel 2023 allo 0,9%.

L’Italia riduce il deficit al 4,3% e alza la crescita nel 2023 allo 0,9%.

Questo contenuto è stato pubblicato il 11 aprile 2023-17:22
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Roma, 11 aprile (EFE). – Oggi il governo italiano ha aggiornato la programmazione macroeconomica per il 2023, la prima approvata dalla coalizione di destra al potere guidata da Giorgia Meloni, che ha ridotto il deficit al 4,35% e alzato il tasso di crescita allo 0,9. %, in aumento di due punti rispetto alle ultime previsioni del FMI.

Per quanto riguarda il debito, uno dei maggiori dell’Eurozona, l’esecutivo italiano prevede di ridurlo al 140% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2026, come concordato questo martedì nel documento di Economia e Finanza (DEF), annuale. Il programma che, come spina dorsale, guiderà la strategia economica del Paese.

Il testo, approvato dal Consiglio dei Ministri e rivelato ai media, riconosce un contesto “incerto” a causa della guerra in Ucraina e delle “elevate tensioni geopolitiche”, nonché delle “crisi interne del sistema bancario e finanziario internazionale”.

Nonostante l’incertezza, l’esecutivo esclude che l’economia italiana entri in recessione e prevede che entro il 2024 cresca dell’1,4%.

Poi, nel prossimo biennio, proseguirà in un trend positivo ma in maniera più contenuta: 1,3% nel 2025 e 1,1% nel 2026.

L’evidenza economica contraddice “In questo contesto, l’economia italiana continua a mostrare una notevole resilienza e dinamismo”.

La previsione del governo, che ha innalzato la crescita del Pil nel 2023 allo 0,9% rispetto al precedente 0,6%, è più ottimista di quella del Fondo Monetario Internazionale, che oggi ha aggiornato la sua stima allo 0,7% (anch’essa rispetto allo 0,6%).

Lo ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in osservazioni raccolte dai media.

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Secondo il ministro, che domani si recherà a Washington per partecipare alle riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale, si tratta di attese “sagge” e “realistiche”.

La riduzione del debito è una priorità nei prossimi tre anni

Il documento individua come una delle priorità la riduzione dell’ingente debito pubblico italiano, che nel 2022 ha rappresentato il 144,4% del Pil, uno dei più alti dell’eurozona e dietro solo alla Grecia.

Il debito continuerà a scendere al 142,1% nel 2023, al 141,4% nel 2024 e al 140,4% previsto nel 2026.

La previsione è comunque lontana dal limite fissato dall’Unione Europea, che è del 60% del Pil nazionale, anche se l’Italia, come altri Paesi del Sud Europa, si aspetta da Bruxelles una maggiore flessibilità dei limiti di deficit e debito, finora in attesa fino ad ora. Consentire maggiori spese durante la pandemia di coronavirus.

Per quanto riguarda il deficit, l’Italia lo manterrà sopra il 4%, soprattutto dopo aver ridotto i contributi salariali, che ridurranno la riscossione pubblica di 3 miliardi di euro.

I fondi europei per la ripresa non bastano

Riguardo ad altre misure della società per contrastare gli effetti della pandemia, ovvero i fondi europei per la ripresa, l’amministratore delegato ammette che non sono sufficienti perché l’Italia sia “più dinamica, innovativa e inclusiva”.

“Occorre investire per rafforzare la capacità produttiva nazionale, lavorare su un orizzonte temporale più lungo del previsto e creare le giuste condizioni per evitare una nuova ondata di inflazione. Questo è un tema che va affrontato non solo in Italia, ma come si afferma nella il documento.

Nel testo si nota anche che il governo sta lavorando per ottenere da Bruxelles una terza tranche, che ammonta a circa 19.000 milioni di euro ma è ferma da fine marzo, quando la Commissione europea ha chiesto più tempo per rivedere alcuni degli investimenti finanziati dalla spinta.

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Dopo l’approvazione del Gabinetto, il Partito della Difesa deve passare attraverso entrambe le camere del Parlamento, con la coalizione che detiene la maggioranza in entrambe le camere. EFE

romo / signor / mah

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