Roma, 23 gennaio (EFE). – Oggi il Ministero della Cultura italiano ha presentato 60 reperti, del valore di oltre 20 milioni di dollari, recentemente recuperati dagli Stati Uniti dove sono stati venduti da contrabbandieri internazionali dopo essere stati rubati, tra i quali spicca un affresco della missione pompeiana raffigurante un “figlio di Ercole con un serpente” del I secolo d.C
Le opere sono state ritrovate dopo un’importante attività investigativa da parte di agenti a tutela del patrimonio dei Carabineros e sono state messe in vendita da alcuni broker d’arte a collezioni private negli Stati Uniti.
Le opere, tra cui una testa marmorea di “Atena”, o una kylix (coppa in ceramica tipica dell’arte greca), sono state intercettate da mercanti d’arte che non avevano le licenze necessarie per venderle e molti erano pezzi frutto di scavi clandestini o furti in aree archeologiche.
Hanno infatti messo in chiaro che questi pezzi non avrebbero mai dovuto lasciare il territorio nazionale, come prevedeva la normativa dal 1909 sul patrimonio artistico italiano.
“Questi 60 beni rappresentano il saccheggio di siti archeologici italiani da parte di trafficanti senza scrupoli allo scopo di trarne illeciti profitti. Hanno sostato a lungo in musei, abitazioni private e gallerie straniere senza alcun diritto d’autore. Per smascherare questi criminali, anni di instancabile e dura era richiesto lavoro in Investigate”, ha spiegato Karapineros in una nota.
Nella conferenza stampa di presentazione, il ministro della Cultura, Gennaro Sangioliano, ha affermato che “il recupero di questi reperti da parte dei Carabinieri rappresenta un grande successo nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illecito di beni appartenenti alla nostra nazione”.
I Carabineros hanno riferito oggi che nel 2022, secondo gli ultimi dati non ancora aggiornati, sono stati recuperati 74.748 beni archeologici e paleontologici e 1.227 opere false (con un valore, se immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro) sequestrato.
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