L’Italia rafforza la sua presenza militare nella Nato per la guerra in Ucraina

L’Italia rafforza la sua presenza militare nella Nato per la guerra in Ucraina

Roma, 25 febbraio Il Consiglio dei ministri italiano ha approvato oggi il rafforzamento della responsabilità militare nella Nato a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e ha dichiarato lo stato di emergenza per consentire gli interventi della protezione civile all’estero. Il governo italiano ha affermato in un comunicato che le misure sono state approvate per legge nella “grave situazione di crisi” in Ucraina, così come altri partner della Nato. Il manager di Mario Tracy non ha detto quanto durerà lo stato di emergenza, ma i media italiani affermano che potrebbero volerci fino a tre mesi. “Questa azione è necessaria per garantire il contributo del governo italiano all’accettazione di tutte le iniziative di protezione civile, compreso l’uso di misure straordinarie e di emergenza a sostegno delle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita, che saranno attuate durante le emergenze”, spiegato il comunicato ufficiale. Il Consiglio dei ministri ha approvato di fornire assistenza e assistenza al popolo ucraino e di concedere prestiti per un valore di 10 milioni per rafforzare il funzionamento e la sicurezza delle ambasciate italiane, del personale e dei cittadini italiani all’estero. Il via libera è stato dato per migliorare l’operatività dell’unità di crisi, agevolare le procedure di assistenza per i cittadini italiani all’estero ed erogare un prestito di 11,1 milioni. Inoltre, nel 2022 proseguirà il lavoro esistente nell’ambito della NATO, con 250 divisioni del personale e 139 risorse terrestri in Lettonia; Sorveglianza aerea con 130 soldati e 12 media in Romania; E la sorveglianza navale e la raccolta dati nella parte meridionale dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), fino a 235 uomini, due navi da guerra e, se necessario, uno e un aereo. Entro il 30 settembre 2022 l’Italia potrà mobilitare un totale di 1.350 unità, 77 veicoli terrestri, 2 navi da guerra (a partire dalla seconda metà del 2022) e 5 aerei, con ulteriore prontezza ad alto livello. I ministri del governo Draghi hanno anche deciso di “trasferire liberamente equipaggiamento e forniture militari non letali a funzionari del governo ucraino e di fornire al pubblico attrezzature e forniture di sicurezza personale ai soldati ucraini”. EFE lsc / psh

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