Il cambiamento climatico sarà la materia d’esame per gli scolari italiani il prossimo anno. Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato che intende fare dell’Italia il primo Paese al mondo a includere lo studio sulla crisi climatica nell’istruzione obbligatoria. Ha spiegato, in un’intervista a Reuters, che dal prossimo settembre in tutte le scuole si svolgeranno 33 ore all’anno. cioè circa un’ora a settimana, per affrontare questo problema.
Il ministro, ex professore di economia all’Università di Pretoria in Sud Africa, ha annunciato anche che gli insegnanti terranno lezioni sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile a tutti i livelli dell’istruzione obbligatoria. Inizialmente lo faranno nell’ambito della materia di educazione alla cittadinanza, che sarà anch’essa obbligatoria dal prossimo anno, dopo 30 anni di assenza, nel quadro di un progetto pilota il cui obiettivo finale è integrare l’agenda climatica dei paesi del mondo. Nazioni Unite in tutto il curriculum. Secondo la visione del politico, che punta a “mettere la sostenibilità e il clima al centro del modello educativo”, altre materie tradizionali come geografia, matematica e fisica verranno studiate “da una nuova prospettiva legata allo sviluppo sostenibile”, da analizzare, Per esempio. Gli effetti dell’azione umana nelle diverse regioni del pianeta.
Gli attivisti ambientali hanno accolto con ottimismo la notizia del nuovo tema, ma hanno anche avvertito che la piena responsabilità della cura del pianeta non dovrebbe ricadere esclusivamente sulle spalle dei più giovani. “Educare i bambini alla sostenibilità è certamente molto importante, ma la scienza ci dice che i prossimi 10 anni saranno cruciali e non possiamo aspettare la prossima generazione”. New York Times Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, la principale associazione ambientalista italiana.
Fioramonti, del Movimento 5 Stelle, partito a forte impronta ambientalista, soprattutto alle origini, è responsabile del portafoglio istruzione da settembre, e nei mesi scorsi è stato criticato per aver incoraggiato gli studenti a saltare le lezioni per partecipare manifestazioni per lo sciopero globale per il clima, promosso dall’attivista svedese Greta Thunberg e riscosso ampi consensi in Italia.
In breve tempo il ministro è diventato bersaglio degli attacchi dell’opposizione a causa delle sue proposte, come la rimozione delle croci dalle aule scolastiche o l’imposizione di nuove tasse su biglietti aerei, plastica, bevande zuccherate e alimenti, che dovranno essere approvate dal Parlamento all’interno della legge di bilancio. Per il prossimo anno. «Tutti mi hanno deriso come uno scemo del villaggio – ha dichiarato Fioramonti – e ora il governo utilizza due mie proposte e mi sembra che sempre più persone siano convinte che questa sia la strada da percorrere». Ha spiegato che questo tipo di tassa mira a “scoraggiare i consumi che danneggiano l’ambiente e le persone” e ha affermato che “genera risorse che possono essere destinate alle scuole, alle politiche sociali o alla riduzione delle tasse sugli affitti”.
Dall’altro lato c’è la Lega, guidata da Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, che è il partito più popolare in Italia secondo tutti i sondaggi d’opinione, dandogli circa il 30% dei voti, ed è scettica riguardo al cambiamento climatico. In una fredda giornata di maggio della scorsa primavera, il leader di estrema destra si è fatto beffe del riscaldamento globale. “Da quando è scattato l’allarme sul riscaldamento globale, ha fatto più freddo che mai e abbiamo dovuto riaccendere il riscaldamento. Dov’è che lo sto aspettando?”, ha detto.
Con questo esempio, il Ministro dell’Istruzione ha indicato che cerca di combattere questo tipo di “sciocchezze”, insegnando ai bambini che “questa è la sfida più importante che l’umanità ha dovuto affrontare”.
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