giovedì, Settembre 26, 2024

L’Italia impara la conoscenza dei fondali marini in Giappone – Scienza e Tecnologia

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L’importanza strategica e le potenzialità di crescita e sviluppo del mondo sottomarino nell’ambito della cooperazione tra Italia e Giappone sono state al centro del convegno internazionale organizzato a Tokyo dalla Marina Militare Italiana e dalla Sasakawa Peace Foundation, in occasione della tappa giapponese . Dal World Tour Nave Amerigo Vespucci e Villaggio Italia.

Il vice capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe Perotti Bergotto, ha spiegato all’agenzia di stampa italiana ANSA che “l’80% dei fondali marini è completamente sconosciuto, e di quel 20% solo il 2% è stato mappato sottoterra”.

“Abbiamo un’enorme fonte di ricchezza, sia economica che strategica. Pensiamo che il 90% di tutte le nostre comunicazioni digitali passano sotto il mare, ma soprattutto ci sono alcuni minerali, le cosiddette terre rare, fondamentali per l’economia. transizione verde e oggi siamo completamente dipendenti dall’importazione di questi metalli dalla Cina.

“Quasi tutti i minerali di cui abbiamo bisogno vengono importati da questi minerali”, aggiunge.

Alle due sessioni del convegno hanno partecipato un gruppo composto dai maggiori esperti del settore e rappresentanti di importanti aziende ed realtà emergenti del mondo accademico e di centri di ricerca.

C’erano, tra gli altri, Carlo Festucci, segretario generale dell’AIAD (l’associazione delle imprese italiane del settore aerospaziale, difesa e sicurezza) e Andrea Toma, vicepresidente Affari societari della Difesa di Fincantieri.

Il pubblico era composto da diplomatici, professori universitari, uomini d’affari e diversi membri della marina provenienti da vari paesi.

“La Marina Militare italiana ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella dimensione subacquea – prosegue Bergotto – sia dal punto di vista tecnologico e di ricerca, ma soprattutto dal punto di vista del controllo e della difesa di queste infrastrutture”.

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“Abbiamo un processo chiamato Secure Seabed che ci consente di controllare, oserei dire quotidianamente, tutti i tubi e tutti i cavi che trasportano la nostra energia e le comunicazioni digitali”, ricorda l’Ammiraglio.

Il simposio, intitolato “La dimensione subacquea: come aumentare la consapevolezza e il suo uso sostenibile”, è stata un’opportunità per avviare un dibattito internazionale attraverso diverse prospettive, come quelle ambientali, di sicurezza, tecnologiche e di governance.

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