ANSMED – Bruxelles – L’Italia ha presentato all’Unione Europea il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con l’aggiunta del capitolo REPowerEU. Lo conferma la Commissione europea, secondo la quale il governo Giorgia Meloni «ha proposto una revisione di 144 investimenti e riforme relative alle sei aree tematiche del piano».
I cambiamenti puntano alla digitalizzazione e alla competitività, alla transizione ecologica, alla mobilità sostenibile, all’istruzione e alla ricerca, all’inclusione, alla coesione e alla salute. Bruxelles ha spiegato che la richiesta dell’Italia di modificare il proprio piano si basa principalmente sulla necessità di tenere conto dei recenti venti contrari a livello globale, come l’aumento dell’inflazione e i vincoli della catena di approvvigionamento.
“Lo stanziamento dell’Italia nel capitolo RePowerEU – un piano per il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico – in termini di nuovi sussidi ammonta a 2,76 miliardi di euro. L’Italia non ha proposto di trasferire fondi dalla riserva di aggiustamento Brexit (il così- (denominata riserva Brexit) La Commissione Europea ha indicato che la quota dell’Italia ammonta a 5 miliardi di NDR) nel piano di ripresa e resilienza.
Le decisioni del governo italiano hanno scatenato molte critiche interne.
«Arrivano ancora promesse di entrate agli enti locali dopo i tagli ai progetti del Pnrr: “Diremo, faremo, vedremo”. A noi sindaci questi giochetti non piacciono.
«Vogliamo vedere più fatti concreti e meno parole gettate al vento», ha twittato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, coordinatore nazionale dei Primi Cittadini del Partito Democratico (PD).
“Siamo qui a Napoli per andare nelle regioni a denunciare le conseguenze del nuovo piano PNRR presentato dal governo Meloni e dal ministro Rafael Vito, che colpisce fortemente comuni ed enti locali. È una riduzione che ha ricadute molto forti per il Mezzogiorno”. e la Campania, che hanno costruito nel piano un motore per una possibile ripartenza, ora si trovano però di fronte alle scelte punitive del governo”, ha protestato Antonio Misiani, senatore del Pd e commissario del partito in Campania, in una riunione con la stampa conferenza per protestare contro i tagli al piano.
“In Campania – ha spiegato Misiani – potrebbero esserci progetti per 11,5 miliardi di euro. Allora partiamo da qui per denunciare che in questi dieci mesi al governo Meloni è mancato il lavoro quotidiano per costruire questa azione collettiva voluta dal presidente Sergio Mattarella. dall’altro e da un lato ci troviamo di fronte ad una proposta di revisione tardiva, che è sbagliata e ha un orientamento politico a tagliare i progetti degli enti locali e non dei ministeri, in contrasto con le piattaforme indipendenti che dicono che il ritardo è dovuto al ministeri e non dagli enti locali”.
Anche l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per fronteggiare la pandemia, che ha ricevuto 191,5 milioni di euro di fondi europei, ha provocato un confronto tra il governo e la Corte dei Conti, che controlla le finanze pubbliche e che, dopo il suo ultimo rapporto, l’esecutivo ha chiesto un “approccio costruttivo”.
Nel suo ultimo rapporto, pubblicato giovedì scorso, la Corte aggiorna il tasso reale di spesa per gli interventi inclusi nel Piano nazionale di risposta alle catastrofi e rileva che nei primi quattro mesi del 2023 sono stati spesi 1,2 miliardi dei 32.700 totali previsti per quest’anno , senza variazioni significative negli investimenti pubblici rispetto a due mesi fa. (Io dimentico).
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