Roma, 15 aprile (.).- Il debito pubblico italiano è aumentato di 22,9 miliardi di euro lo scorso febbraio, raggiungendo i 2,872 miliardi di euro, rispetto ai 2,848 miliardi di gennaio, ha riferito lunedì la Banca d'Italia.
L'aumento è dovuto principalmente all'aumento dei crediti di tesoreria (14,1 miliardi) e della liquidità di tesoreria (8,6 miliardi), che si avvicina alla cifra record per il debito pubblico italiano raggiunta lo scorso ottobre. 2.867.700 milioni).
Hanno avuto un impatto anche i tagli e gli effetti dei bonus di emissione e di riscatto, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio (300 milioni), spiega in una nota l'organizzazione.
La vita media residua del finanziamento è stata di 7,9 anni.
“Per quanto riguarda la ripartizione sottosettoriale, l'aumento è quasi interamente dovuto alle amministrazioni centrali, poiché il debito delle amministrazioni locali e degli enti previdenziali resta praticamente invariato”, spiega.
Il debito consolidato delle amministrazioni centrali è diminuito di 13,6 miliardi, mentre quello degli enti locali è diminuito di 400 milioni.
La quota del credito della Banca d'Italia è scesa al 24% (24,2% a gennaio), mentre il credito ai non residenti è stato pari al 27,9% (27,6% nel mese precedente) e quello agli altri residenti (prevalentemente famiglie e società non finanziarie) è sceso al 24% (24,2% a gennaio). 13,5% (13,4%).
A febbraio le entrate fiscali nel bilancio dello Stato ammontavano a 39,4 miliardi, in aumento del 13,2% (4,6 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023.
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