sabato, Settembre 21, 2024

L’Italia è tra i paesi più aridi – Scienza e Tecnologia

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Dal nord della Cina alla costa cilena, sono 21 le regioni del mondo in cui la disponibilità di acqua è diventata un problema, compresa l’Italia, dove la ragione principale è l’irrigazione per uso agricolo.

È questo il quadro che emerge dalla prima mappa globale della siccità, che riunisce i 21 hotspot della crisi idrica in sette regioni, pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters: coordinata dall’Università olandese di Utrecht, e preparata con finanziamenti dal Mondo Organizzazione Sanitaria. Fondo della National Geographic Society.

Oltre all’uso dell’acqua per scopi agricoli, domestici e comunali, altre principali cause di carenza idrica sono i cambiamenti idroclimatici e la crescita della popolazione.

Più in generale, ciò che accomuna le 21 regioni, individuate grazie all’analisi combinata di modelli idrogeologici e 300 casi descritti nella letteratura scientifica, è un divario significativo tra la domanda umana di acqua e la disponibilità di questa risorsa.

“Sebbene abbiamo scoperto che la scarsità d’acqua ha fattori simili in alcuni hotspot, gli impatti sulle persone, sugli ecosistemi e sulle economie, così come le risposte sociali e politiche, possono variare in modo significativo da un luogo all’altro”, afferma Merthe Ljens, primo autore dello studio. . Ricercatore presso l’Università di Utrecht.

Ha aggiunto: “Ci auguriamo che questa ricerca dimostri ai responsabili politici che se ci sono fattori comuni che contribuiscono alla scarsità d’acqua, potrebbero esserci soluzioni comuni per affrontarli”.

Sarebbe un errore pensare ai punti caldi della siccità solo come luoghi aridi: “La scarsità d’acqua non si manifesta sempre con il prosciugamento di un lago o di un fiume in un clima secco, ma può manifestarsi anche in climi più umidi, come una siccità temporanea”. “Portata ridotta o livelli più bassi delle acque sotterranee”, afferma uno degli autori dello studio, Mark Perkins, National Geographic Explorer e professore di idrologia all’Università di Utrecht.

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L’Italia appartiene alla regione con il maggior numero di hotspot: otto su 21, tutti condividono l’utilizzo dell’acqua in ambito agricolo. Insieme all’Italia, questo gruppo comprende la grande pianura alluvionale della Cina settentrionale, la valle che attraversa la California centrale, gli altipiani degli Stati Uniti occidentali, la valle del Nilo Bianco in Sudan e il delta del Nilo.

Tra le altre sei regioni, la penisola arabica soffre di una limitata disponibilità naturale di acqua a fronte di un elevato consumo di acqua pro capite, mentre nel Cile centrale, in Spagna e nel bacino Murray-Darling in Australia il problema è un graduale calo delle precipitazioni; L’impatto della crescita demografica si fa sentire nei bacini dei fiumi Indo e Gange.

L’esaurimento delle acque superficiali e sotterranee è un problema nelle zone costiere del Perù e dell’Iran; Lo sfruttamento eccessivo delle acque sotterranee sta causando la subsidenza del terreno in Messico, Giava e Vietnam.

Infine, in Thailandia, uno dei maggiori esportatori di riso al mondo, il cosiddetto commercio dell’acqua virtuale, cioè la quantità di acqua necessaria per questa produzione, è un problema serio.

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