(ANSA) MILANO – In Europa, l'Italia è al secondo posto dopo la Francia per quanto riguarda la rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione, secondo i dati European Financial Services Board Monitor della società di consulenza EY.
Dal rapporto emerge che nei consigli di amministrazione italiani del settore finanziario e assicurativo la percentuale di donne è pari al 43,5%. Nei comuni francesi la percentuale è del 46,6%. Seguono Paesi Bassi (42,2%), Germania (39,7%) e Spagna (39,4%).
Tuttavia, nel 2023, le nuove nomine di donne nei consigli di amministrazione delle istituzioni finanziarie europee sono diminuite rispetto all’anno precedente e il 44% dei nuovi direttori sono donne, in calo rispetto al 51% del 2022.
Le aziende del settore dei servizi finanziari hanno approfittato delle nuove nomine per integrare la tecnologia e la conoscenza della sostenibilità nei loro consigli di amministrazione.
Secondo lo studio, infatti, tra i consiglieri nominati in Italia nel 2023, il 36% ha esperienza in tecnologia, rispetto al 19% dello scorso anno, mentre il 24% porta con sé esperienze ESG/sostenibilità.
“Il minor tasso di crescita delle donne nei consigli di amministrazione europei rispetto allo scorso anno va letto alla luce dell’incremento avvenuto negli anni precedenti e del progressivo raggiungimento della soglia del 40% di incarichi dirigenziali senza incarichi esecutivi ricoperti da donne, in quanto previsto dalla Direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione, che sarà introdotta.” In vigore dal 2026”, ha commentato Stefano Battista, leader del mercato italiano dei servizi finanziari presso EY.
«In Italia la normativa vigente prevede già il rispetto di questa soglia, quindi la vera sfida del nostro Paese è ottenere indici simili anche per i dirigenti», aggiunge. (Io dimentico).
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