Ansamed – Dati satellitari, supercomputer e intelligenza artificiale, uniti ad una stretta cooperazione internazionale, permetteranno di aumentare la precisione delle previsioni meteorologiche per affrontare meglio la crisi climatica.
È quanto affermano gli esperti in occasione della Giornata mondiale della meteorologia, che si celebra il 23 marzo di ogni anno, da quando nel 1950 è stata istituita l'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (OMM).
Il futuro della meteorologia, del clima e dell’acqua attraverso le generazioni è il tema scelto per l’edizione 2023, anno che segna il 150° anniversario dell’Organizzazione Meteorologica Internazionale, da cui è poi nata l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM).
Questa giornata è quindi anche l'occasione per mettere in risalto i progressi tecnologici che hanno segnato lo sviluppo della meteorologia, dalle previsioni telegrafiche e nautiche di fine Ottocento alle ultime innovazioni dei nostri giorni.
“I supercomputer e la tecnologia satellitare stanno aprendo nuovi orizzonti per previsioni meteorologiche e climatiche sempre più affidabili”, afferma il segretario generale dell’OMM Petteri Taalas.
“Stiamo cercando di creare modelli climatici su scala chilometrica per simulare meglio la fisica delle nuvole, i futuri rischi di inondazioni e siccità e, ad esempio, il tasso di scioglimento dei ghiacciai antartici. Lo farà un gruppo di paesi con elevate risorse computazionali e utilità rispondere a questa richiesta nel prossimo futuro”, sottolinea .
In questo campo, Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, afferma: “L’Italia e l’Europa sono sempre state in prima linea, fin dalla istituzione del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) nel 1974”.
“Oggi è uno dei migliori al mondo e dopo la Brexit il suo data center è stato spostato a Bologna” (Italia), dove è stato recentemente messo in funzione.
Al giorno d’oggi, “i modelli ci forniscono previsioni sempre più affidabili, anche fino a 15 giorni, consentendo alle autorità di fornire sempre più informazioni per prepararsi meglio alla gestione delle risorse e agli eventi meteorologici estremi”, afferma Mercalli.
In questo senso, secondo il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il 2023 “deve essere un anno di trasformazione, non di aggiustamenti”.
Ciò significa “accelerare l’azione per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi attraverso misure di mitigazione e adattamento su larga scala, nonché trasformare radicalmente i nostri sistemi energetici e di trasporto, porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili e adottare una giusta transizione verso le energie rinnovabili”.
Guterres aggiunge che significa anche che “i paesi sviluppati lanciano una rivoluzione nel sostegno finanziario e tecnico ai paesi in via di sviluppo riducendo al contempo le emissioni, adattandosi a un futuro rinnovabile, costruendo la resilienza agli eventi meteorologici estremi e affrontando le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico”.
Significa anche “mantenere la promessa fatta durante la recente Giornata Mondiale del Meteo di garantire che i sistemi di allerta precoce per i disastri climatici coprano tutto il mondo”. (Io dimentico).
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