L’Italia cresce ma cala nel secondo trimestre – Economia

L’Italia cresce ma cala nel secondo trimestre – Economia

L’economia italiana continua ad avanzare, anche se il ritmo nel secondo trimestre si è un po’ rallentato e lascia il Pil al +0,2%, ritoccando di 0,1 punti l’accelerazione dei tre mesi precedenti.
Ma la crescita c’è e prosegue da quattro trimestri, un risultato che mitiga anche l’inaspettato calo della Germania (-0,1%) e contribuisce a preservare il Pil dell’area euro, che ha chiuso il trimestre al +0,3%. Meglio del previsto.
Il rapporto dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) è solo una stima preliminare, ma i nuovi dati sulla crescita guadagnata (+0,7%), cioè la crescita che potrebbe verificarsi se l’economia rimanesse stagnante nei prossimi due trimestri, sono stime preliminari. Abbastanza per mantenere la possibilità di raggiungere l’obiettivo dell’1% fissato dal governo italiano per quest’anno nel Documento su Economia e Finanza (DEF).
L’ISTAT allinea i dati che devono essere presi in considerazione per restare ottimisti.
Innanzitutto “il proseguimento della fase di espansione economica”, che “seppur lieve”, supera le aspettative degli analisti che prevedevano un aumento solo dello 0,1% per il secondo trimestre.
In secondo luogo, se guardiamo ad un orizzonte più ampio e al cosiddetto “trend di crescita”, cioè quanto si ottiene confrontando il trimestre con lo stesso periodo dell’anno precedente, vediamo un “tasso di rafforzamento” che sale allo 0,9%.
Tutto questo, spiega l’Istituto di statistica, è dovuto alla crescita del settore terziario, che ha sostenuto il Pil, mentre hanno contribuito negativamente l’industria, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca.
Dopotutto, quattordici mesi consecutivi di calo della produzione industriale, che si è interrotto a maggio con una modesta ripresa, peseranno solo sul PIL.
Così come incide notevolmente anche il calo delle esportazioni e della domanda esterna.
L’istituto ha sottolineato che, anche se c’è un “contributo positivo”, questo viene dalla domanda nazionale più che dalle scorte, ed è probabilmente dovuto all’aumento dei consumi delle famiglie.
Se l’andamento positivo della stagione turistica per Confesercenti (una delle principali associazioni imprenditoriali) può contribuire ulteriormente alla crescita del Pil, “sicuramente superiore alle attese”, a Confesercenti non basta la domanda terziaria e quella interna, che raggiunge così il target previsto dell’1% Quest’anno “non sembra facile”.
Un po’ di sollievo arriva da Confindustria.
Il 41,6% delle grandi aziende intervistate dagli economisti di Viale dell’Astronomia ha una previsione “positiva” sulla produzione a luglio 2024, con un aumento previsto rispetto al 33,4% di giugno.
L’indicatore è meno incoraggiante rispetto al trend di crescita in tempo reale, ricavato dai dati della fattura elettronica: a giugno si è registrato un calo dell’1,6%, anche se moderato rispetto al calo di maggio.
Se le prospettive di espansione dell’Italia rimarranno positive, l’Eurozona dovrà fare i conti con l’inaspettato ritiro della Germania: -0,1% nel secondo trimestre, contro le aspettative degli analisti che prevedevano una crescita.
E non solo: anche l’inflazione ha fatto inaspettatamente un balzo in avanti, crescendo del 2,3% annuo a luglio.
Per il responsabile della ricerca dell’Istituto economico Ifo, indicatore ampiamente seguito dai mercati finanziari, l’economia tedesca “vacilla a causa della crisi” e anche nel terzo trimestre “non si prevede un miglioramento, soprattutto nel settore industriale”.
D’altro canto, la Spagna continua ad avanzare (+0,8%, in aumento il PIL annuo core: +2,9%) e la Francia avanza con fiducia (+0,3% e oltre).
aspettative).
L’andamento irregolare della crescita nell’area euro è un altro elemento che complica la vita alla Banca Centrale Europea, chiamata a settembre a decidere se procedere o meno con un nuovo taglio dei tassi di interesse: un’economia vivace in diversi paesi potrebbe annullare la necessità di tagliare i tassi di interesse. Costo del denaro.

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