ROMA, 25 dic. (Efe).- Per chi è più vulnerabile e ha bisogno del cibo natalizio nelle sale da pranzo o anche nelle basiliche delle principali città di tutta Italia, il certificato di vaccinazione, come tutti, è stato ottenuto in questi mesi soprattutto grazie agli ambulatori a loro dedicati.
Nel tentativo di aiutare gli “invisibili”, i senzatetto, ma che vivono in condizioni di estrema povertà, la comunità di Sant’Egidio spera oggi di distribuire cibo a 80.000 persone, di cui 20.000 a Roma. .
Ne è un esempio l’abitare nella basilica romana di Santa Maria del Trostever, che ha fornito i pasti di Natale a 150 senzatetto, anziani e rifugiati, nel rispetto delle misure antigovernative e con l’obbligo di vaccinazione per tutti. Sospeso l’anno scorso a causa di un’infezione.
Dopo la messa di Natale, i banchi sono stati rimossi e sostituiti con tavoli rotondi, che hanno occupato l’intero centro e hanno ospitato i bisognosi di cibo a base di lasagne e dolci regolari serviti dai volontari di Roma, compreso il sindaco.
Come molte altre, le associazioni religiose e di volontariato forniscono assistenza ai poveri e, soprattutto, ai senzatetto, che sono oltre 50.000, secondo le statistiche italiane.
Secondo San Egidio, il numero di pacchi alimentari distribuiti è più che triplicato dall’inizio dell’epidemia, con circa 500.000, di cui 213.000 a Roma. Il numero di pasti serviti nei ristoranti o per strada è più che raddoppiato, arrivando a un milione al giorno.
Negli ultimi mesi sia il Vaticano che la comunità sant’Egidio si sono dedicati alla vaccinazione dei senzatetto contro il virus corona, che non è presente nelle cartelle cliniche italiane.
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