Il gruppo terroristico Paese islamico Richiesto martedì (16/07/2024) A Sparatoria vicino ad una moschea sciita a MascateNella capitale dell’Oman, nove morti, tra cui i tre aggressori, secondo un rapporto della polizia.
Secondo l’agenzia Amaq, l’agenzia di propaganda dell’Isis, tre combattenti dell’Isis “hanno attaccato un raduno di sciiti che stavano celebrando i loro rituali annuali in un tempio sciita nella zona Wadi al-Kabir della capitale”, riferendosi al giorno di Ashura, il giorno della festa. ramo più importante della setta sciita.
Secondo Amaq, che mostra una foto dei tre aggressori a volto scoperto e con in mano una bandiera che imita quella dell’Isis, essi “hanno aperto il fuoco con le mitragliatrici sugli sciiti e poi si sono scontrati con le forze dell’Oman giunte sul posto, e ci sono stati gli scontri”. La cosa è continuata fino a questa mattina (martedì)”, senza fornire ulteriori dettagli.
La polizia aveva precedentemente precisato che “nell’incidente sono morte cinque persone, oltre a un poliziotto martirizzato, mentre i tre aggressori sono rimasti uccisi”.
Ha aggiunto che “altre 28 persone di diverse nazionalità sono rimaste ferite, quattro delle quali erano membri della polizia, della protezione civile e dei soccorsi”.
Tra le vittime c’erano indiani e pakistani
A Islamabad, il primo ministro Shahbaz Sharif ha confermato il 10 di questo mese che quattro pakistani sono rimasti uccisi nell’attacco, e il Ministero degli Affari Esteri ha indicato che altri trenta cittadini sono rimasti feriti.
L’ambasciata indiana ad Amman ha riferito il 10 dello stesso mese che un indiano è stato ucciso e un altro è rimasto ferito.
L’attacco è avvenuto nei pressi della moschea Ali bin Abi Talib, dal nome del primo imam sciita.
Martedì l’ambasciata americana a Muscat ha emesso un allarme di sicurezza in seguito alla sparatoria e ha annullato tutti gli appuntamenti per il visto.
Gli episodi di sparatoria sono molto rari in Oman, l’unico Paese musulmano al mondo a maggioranza ibadita, un ramo dell’Islam, che spesso funge da mediatore nei conflitti regionali.
JC (Efe, AFP)
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