Roma, 1 febbraio (EFE).- L’inflazione su base annua in Italia è scesa al 10,1% a gennaio, rispetto all’11,6% registrato a dicembre, secondo i dati preliminari dell’Istituto nazionale di statistica (Istat).
Nonostante il rallentamento del tasso di inflazione registrato su base annua, i prezzi hanno mantenuto il loro trend rialzista con un rialzo mensile dello 0,2% rispetto allo scorso dicembre.
La diminuzione del tasso interinale risponde al calo dei prezzi dei prodotti energetici regolamentati, passati dal 70,2% di gennaio al -10,9%; alimenti non trasformati, dal 9,5% all’8,0%, e servizi di intrattenimento, culturali e sanitari, dal 6,2% al 5,5%.
Influiscono anche i prodotti energetici non regolamentati, che passano dal 63,3% al 59,6%.
Nel frattempo, gli alimenti trasformati sono aumentati dal 14,9% al 15,2% ei servizi legati all’alloggio sono aumentati dal 2,1% al 3,2%.
L’inflazione core, che esclude energia e alimenti freschi a causa della sua volatilità, è salita al 6,0% dal 5,8% dei dati provvisori di dicembre.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) – che misura l’evoluzione dei prezzi allo stesso modo in tutti i paesi dell’area dell’euro – è stato del 10,9% su base annua (era il 12,3% a dicembre) ed è diminuito dell’1,3. % rispetto al mese precedente.
Da parte sua, l’Istat ha annunciato che modificherà il paniere dei prodotti per calcolare i propri indici di prezzo includendo esami medici per atleti, riparazioni telefoniche, camminatori e massaggi. efe
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