L'industria farmaceutica italiana equivale al 2% del Pil – Economia

L'industria farmaceutica italiana equivale al 2% del Pil – Economia

ANSMED – Roma, 6 lug – Il settore farmaceutico in Italia continua a crescere, con un valore pari al 2% del Pil, tenendo conto anche dell'indotto.
Lo dimostrano alcuni dati presentati all'incontro annuale di Farmindustria, l'associazione delle imprese farmaceutiche, al quale hanno partecipato i ministri della Salute, Orazio Schillaci, degli Affari europei, del Sud e delle Politiche di coesione e PNRR, Rafael Vito, e del ministro degli Affari Esteri. Affari, Made in Italy, Adolfo Orso.
L’anno scorso la produzione complessiva delle aziende farmaceutiche ha raggiunto i 49 miliardi di euro, di cui oltre 47 destinati all’export, che ha registrato una crescita del 176% in dieci anni.
Inoltre gli investimenti hanno raggiunto i 3,3 miliardi, con una crescita del 22% in 5 anni. I soli investimenti in ricerca e sviluppo ammontano a 1,9 miliardi di dollari, pari al 6,8% degli investimenti in ricerca e sviluppo dell’intera economia italiana.
Per l'Associazione farmaceutica è stata anche l'occasione per rinnovare alcune richieste al governo, come ridurre la dipendenza dell'industria farmaceutica europea dall'estero, prestare maggiore attenzione alla protezione della proprietà intellettuale nell'UE e riformare la ripresa. E tetti di spesa per i prodotti farmaceutici.
“Nella competizione globale abbiamo bisogno di più Europa nel mondo e di più Italia in Europa”, ha sottolineato il Presidente Marcello Catani.
È diventato più che mai necessario intervenire con urgenza rivedendo la proposta di revisione della legislazione farmaceutica europea avanzata dalla Commissione Ue che “riduce la data di protezione da 8 a 6 anni e l’esclusiva di mercato dei farmaci orfani (quelli che non hanno è stato ampiamente sviluppato dall'industria farmaceutica per motivi finanziari, 10a-9a ed.
Catani si aspetta quindi che “nuove regole” garantiscano “l’attrattività degli investimenti, che sono a forte rischio a causa dei livelli ormai insostenibili di ripresa, attesi a 1.500 milioni nel 2023 e 1,8 nel 2024, cioè il 15% del fatturato di quelli che pretendono”.
Inoltre, “con misure a favore degli investimenti sarà possibile raggiungere nei prossimi cinque anni obiettivi altrettanto ambiziosi: contribuire ad una crescita del Pil fino all’1% e aumentare l’occupazione di 20mila lavoratori diretti e indiretti”.
L'appello è stato accolto dal ministro Orso.
“Dobbiamo sostenere l'industria farmaceutica, che è orgogliosa del Made in Italy e che è anche la più investita nell'innovazione”, ha affermato.
Per quanto riguarda i farmaci orfani per pazienti affetti da malattie rare, Pharmindustria indica che il loro numero è passato dai 7 del 2007 agli oltre 120 di oggi.
Grazie alle cure frutto di ricerca e innovazione, in 20 anni in Italia le morti per malattie croniche, malattie cardiovascolari e diabete sono diminuite del 41%.
Oggi, due persone su tre affette da cancro vivono oltre i 5 anni, rispetto a una su tre 30 anni fa.
“Miglioramento” è stato sottolineato anche dal ministro Schillaci.
“Credo che la medicina abbia fatto molti passi avanti negli ultimi anni – ha affermato il ministro della Salute – grazie al fatto che malattie che anni fa erano considerate incurabili non lo sono più. Anni fa il cancro della pelle era una diagnosi terribile, mentre oggi, con le nuove medicine, siamo in grado di curare una malattia che non poteva essere curata”. “È curabile”. (Io dimentico).

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