L’uomo che fermò l’Orient Express, di Enrique Giuliana

L’Europa deve vincere la guerra energetica, afferma l’editoriale

La Russia, secondo la strategia delineata dalla Germania ai suoi tempi, dovrebbe essere il principale partner energetico dell’UE, e lo è da molti anni. La guerra di Putin in Ucraina e il conseguente scambio di sanzioni stanno per mettere fine a questo scenario. Questo inverno potrebbe essere completato se Mosca fosse all’altezza delle sue minacce e chiudesse definitivamente il tubo di gas naturale verso l’Europa. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha preso sul serio queste minacce e ha emesso piani di emergenza da parte di tutti gli Stati membri per far fronte alla possibilità di tagli alle forniture. Il 26 luglio i ministri dell’Economia dei 27 Paesi si incontreranno per valutare la situazione, studiare possibilità di forniture alternative, piani per ridurre i consumi, possibili misure di razionamento e solidarietà tra Paesi per facilitare il transito di gas naturale tra di loro. L’obiettivo è garantire i flussi di gas dove è più necessario in caso di un’interruzione completa del gas russo.

Gli sforzi compiuti fino ad oggi per ridurre la dipendenza dal gas naturale russo sono stati molto significativi. Di rappresentato il 40% della fornitura totale, è passato al 20%. Ma questa percentuale è ancora molto importante. Se quest’inverno non arriva il gas naturale russo, sorgeranno seri problemi, soprattutto in Germania, Italia e Paesi dell’Est, con il rischio di carenze che potrebbero comportare la necessità di adottare un sistema di razionamento e un evidente rischio di recessione economica in tutto il Europa. Da qui gli sforzi della Commissione Europea per ridurre al minimo l’impatto finale.

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La sfida più grande è riuscire a superare l’inverno se la Russia chiude il suo rubinetto del gas naturale

Il grande partner energetico dell’UE sono ora gli Stati Uniti, primo produttore mondiale di idrocarburi, con l’obiettivo di sostituire completamente la Russia. Ma le forniture dagli Stati Uniti sono molto più costose e ci vuole tempo per costruire l’infrastruttura per nuovi impianti e gasdotti da gas a gas. Ci vuole anche molto tempo per sviluppare la gamma di fonti di energia rinnovabili necessarie.

Se l’Unione Europea supererà la sua grande sfida energetica questo inverno, dimostrerà che ora può fare a meno del gas russo e quindi smettere di finanziare la guerra di Putin in Ucraina. Quindi sarà importante farlo. Per Mosca, ciò avrà un impatto economico molto grave, perché perderà definitivamente il suo principale cliente e rimarrà senza risorse per continuare la sua offensiva militare. Ciò suggerisce che Putin potrebbe non decidere finalmente di chiudere il suo rubinetto del gas naturale. Ma devi essere preparato. Anche la guerra è attiva ed è molto importante vincerla.

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