Ansamed – San Paolo, di Patricia Antonini – Le guerre minacciano la crescita e preoccupano la conferenza economica del G7/G20 a San Paolo, mentre i leader, pur esprimendo il loro consenso sull'utilizzo dei beni russi congelati in Occidente a beneficio dell'Ucraina, concordano che essa deve semplicemente agire Su solide basi giuridiche.
Sull’obiettivo c’è un consenso generale. Lo ha affermato nel corso della riunione dei ministri delle Finanze del G7, nell'ambito del G20 guidato dal Brasile, alla quale ha partecipato da remoto anche il ministro delle Finanze ucraino, Serhiy Marchenko, e presieduta dal ministro dell'Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, con il Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta.
Ma altrettanto – avvertono fonti informate – è stata concordata la necessità di “dotare l’iniziativa di una solida base giuridica in conformità con il diritto internazionale”. Nonostante la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, avesse già avanzato l'ipotesi di utilizzare i proventi per l'acquisto di attrezzature per Kiev, nella riunione di San Paolo si è deciso di procedere con i lavori a livello tecnico, con grande interesse e cautela. Ha aggiunto: “Attualmente non esiste alcuna base legale per confiscare i beni russi congelati” per un valore di circa 300 miliardi di dollari.
Il ministro francese Bruno Le Maire ha sottolineato che “dobbiamo continuare a lavorare e progredire nel quadro del diritto internazionale e dello Stato di diritto”. Una posizione simile è stata espressa dal ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, che – per ragioni tecniche – ha aperto dal suo conto , che può essere attuato anche a breve termine.
D’altro canto, il ministro del Tesoro americano Janet Yellen, ieri, rilanciando l’ipotesi, ha sottolineato l’importanza di uno studio approfondito dei vari aspetti del dossier e di lavorare nel quadro del Gruppo dei Sette, con il consenso di tutti. È un tema che Yellen ha affrontato in un incontro bilaterale con Giorgetti, e ha toccato anche il tema del freno repubblicano ai fondi stanziati per l'Ucraina, dopo che il commissario dell'Unione europea, Paolo Gentiloni, aveva messo in guardia in mattinata sull'importanza che “tutti i partner ” del G7 “che fa la sua parte” per quanto riguarda i finanziamenti (riferendosi specificamente agli Stati Uniti), “perché l’urgenza della situazione non può essere sottovalutata”.
Della situazione in Medio Oriente e della crisi del Mar Rosso si è parlato anche in termini di crescita nel G7, che rappresenta ormai una sfida davvero grande, soprattutto per l'Europa, che fatica dietro agli Stati Uniti. Tensioni che, secondo Panetta, “portano con sé il rischio di frammentare commercio e finanza”, mentre Giorgetti ha definito il rapporto tra G7 e G20 come un “andata e ritorno” tra quei ricchi che desiderano restare tali senza concessioni o concessioni. E quelli che non hanno questa ricchezza.
Ha aggiunto che il “viaggio di andata e ritorno” potrebbe portare “prima o poi” a un altro sistema nel mondo.
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