Roma
In nome dell’ordine e della legge, il governo di estrema destra Giorgia Meloni ha aperto la settimana con un controverso decreto contro i partiti elettronici, che punisce con la reclusione fino a 6 anni organizzatori e partecipanti.
Il testo, approvato durante la prima riunione di gabinetto, ha destato serie preoccupazioni tra i partiti di opposizione, che temono possa traboccare in ogni tipo di manifestazione.
“Questo è un errore molto grave. Il discorso non ha nulla a che fare con i rave o i partiti elettronici. Le libertà civili sono in discussione”, ha lamentato su Twitter il leader del Pd Enrico Letta.
Il provvedimento, soprannominato “la festa è finita” su Internet, è stato criticato per la durezza delle punizioni e di fatto autorizza le intercettazioni, che in linea di principio vengono utilizzate per reati più gravi come la mafia o la frode fiscale.
“I giovani sono stati condannati all’impiccagione”, ha replicato lo scrittore Erri De Luca, difendendo i giorni di manifestazioni musicali libere e libere, che di solito si tengono senza autorizzazione in edifici abbandonati o all’aperto, detti rave.
La repressione arriva dopo che 3mila giovani che hanno ballato per 48 ore tra alcol e droga in un magazzino abbandonato nella città di Modena sono stati sgomberati pacificamente.
Lunedì mattina, il ministero dell’Interno ha ordinato alla polizia di lasciare i locali e gli organizzatori hanno finalmente deciso di porre fine alla festa e di lasciare il magazzino occupato.
Ostacoli
Propone pene detentive per coloro che tengono assembramenti non autorizzati di più di 50 persone, nonché la confisca di strumenti musicali, camion e furgoni e multe comprese tra 1.000 e 10.000 euro se ritenuti pericolosi per l’incolumità o la salute.
Le regole proposte dal nuovo ministro dell’Interno Matteo Piandosi, noto per le sue posizioni di estrema destra, sono state difese dal governo.
“Offrono nuovi e più efficaci strumenti con cui intervenire tempestivamente per prevenire un evento particolarmente oneroso per lo Stato, e quindi per la società, che richiede risorse ingenti e l’impegno di molte forze dell’ordine”, ha spiegato il ministro.
Dubbi
Tuttavia, la creazione del reato ha suscitato critiche al governo da parte di tutti i partiti di opposizione e ha sollevato dubbi da parte di esperti ed esperti legali che sarebbe troppo vago e potrebbe essere utilizzato per raduni, manifestazioni e raduni.
Andrea Orlando del Pd (PD) è stato tra i primi a sollevare dubbi subito dopo la presentazione del nuovo provvedimento, avvertendo: “La legge anti-rave va letta con molta attenzione. “Oltre alle punizioni sproporzionate, non si applica solo ai rave”, ha scritto.
È intervenuto anche Enrico Letta, segretario uscente del Pd, descrivendolo come un “errore gravissimo” e affermando che “i rave non hanno nulla a che vedere con un destino simile” e che “la libertà dei cittadini è messa in discussione”. “
Matteo Salvini, presidente della Lega di Governo e ministro delle Infrastrutture, ha scritto sui social sostenendo che “le leggi si rispettano”. (EFE)
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