Le azioni delle compagnie aeree scendono per paura del virus |  mercati

Le azioni delle compagnie aeree scendono per paura del virus | mercati

Gli allarmi sono scattati mercoledì. Due aerei dalla Cina atterrati all’aeroporto di Milano avevano più della metà dei loro passeggeri infetti da Covid-19. Più di 100 persone in totale. Ciò ha indotto l’Italia a richiedere test rapidi obbligatori per il coronavirus per coloro che intendono entrare nel Paese dal gigante asiatico. Brutte notizie per il settore aereo in punizione, così come per il turismo.

Le azioni di Lufthansa, la compagnia tedesca con numerose linee che collegano l’Europa alla Cina, hanno perso ieri in borsa il 3,25% del loro valore. Norwegian Air Shuttle è sceso del 2,5%; Le azioni di IAG, la società madre di British Airways e Iberia, sono scese di quasi il 3%. Le azioni Air France-KLM sono scese del 3,4%.

All’interno dell’indice Stoxx 600, che aggrega le aziende più forti d’Europa, il settore dei viaggi e del tempo libero è riuscito a salvare la giornata con un aumento dello 0,3% ma dopo aver concesso vendite notevoli durante la sessione e rispetto agli acquisti pubblici in altri settori.

In rosso anche ieri Amadeus, il principale gestore delle prenotazioni di biglietti in tutto il mondo, o il tour operator tedesco TUI. e le catene alberghiere Melia e Accor. Molti hotel e compagnie aeree hanno contato sul turismo dalla Cina per incrementare le vendite nel 2023 e aiutare a regolare i conti che stanno ancora guarendo dalle profonde ferite causate dalla pandemia.

Il Comitato per la sicurezza sanitaria della Commissione europea si è riunito ieri per fornire una risposta congiunta alle notizie sullo scoppio dell’epidemia in Cina. Per il momento, gli Stati membri dell’UE hanno concordato di mantenere una “sorveglianza attiva” di fronte all’esplosione dei contagi da coronavirus in Cina.

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All’incontro c’è stato l’impegno a restare in contatto per vagliare possibili iniziative congiunte, come quelle che l’Italia sta già pubblicamente sollecitando. Ciò significa che al momento non verranno intraprese ulteriori azioni, ma la porta è aperta per loro.

Fonti dell’UNHCR hanno indicato ieri che quando si è deciso di revocare le restrizioni di movimento in ottobre, è stata lasciata aperta anche la possibilità di attivare il “freno di emergenza” per reimporre restrizioni in “maniera coordinata”.

Le prossime settimane saranno fondamentali per vedere se quei freni debbano essere attivati. L’epidemia di Covid arriva quando l’Eurozona sta già affrontando l’impatto degli aumenti dei tassi di interesse.

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