(ANSA) – Roma, di Enrica Bativoglia – L’Italia si prepara a raccogliere la sfida dei semiconduttori, affinando le proprie capacità alla luce dell’approvazione della “Chip Law”, legge che l’Unione Europea si appresta ad adottare per diventare protagonista di uno dei settori strategici più importanti dello sviluppo tecnologico.
A tal fine, Roma dispone di oltre 100 milioni di finanziamenti, principalmente dal Consiglio dei Ministri e dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), oltre agli oltre 600 previsti dal Decreto Integrativo attraverso il Fondo Investimenti in Scienze e Tecnologie Ricerca. , a cui si aggiunge il credito d’imposta. È uno scenario complesso, che comprende anche il confronto permanente tra il governo italiano e la multinazionale Intel su un solido investimento nel nostro Paese per la produzione di chip.
L’obiettivo è “preparare competenze in aree specifiche, sulla base dei punti di forza esistenti”, ha detto all’ANSA Alessandro Areso, capo della Segreteria tecnica del ministero dell’Università e della Ricerca, riferendosi ai provvedimenti adottati il 7 agosto, con lo stanziamento di 30 milioni. Dal Consiglio dei ministri, oltre al premio fiscale e agli investimenti oltre 600 milioni previsto dal decreto integrativo.
Vittorio Preferra, direttore dell’Istituto di microelettronica e microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche, ha affermato che i 50 milioni destinati alla ricerca e allo sviluppo dei semiconduttori a livello nazionale dovrebbero essere aggiunti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Poi ci sono anche i 40 milioni del progetto Beyond Nano, che riguarda solo l’ecosistema della ricerca catanese, che è stato stanziato da Regione Sicilia, CNR e MUR, più 10, sempre a Catania , che provengono dall’iniziativa europea Ipcei 2 relativa ai più importanti progetti di interesse europeo.
Il Decreto Integrativo prevede anche l’istituzione di un Comitato tecnico per la microelettronica.
Si tratta di finanziamenti grazie ai quali la ricerca e la tecnologia italiana legata ai semiconduttori si preparano alla legge sui chip, la clausola europea il cui iter si sta muovendo velocemente, ha detto Arezzo, “con possibile approvazione a breve, tra poche settimane”.
La ricerca italiana si prepara a partecipare a futuri bandi in questo campo, i cui temi potrebbero spaziare dal trasferimento tecnologico ai chip quantistici.
L’automotive e gli elettrodomestici al servizio della transizione ecologica sono tra i principali ambiti applicativi dei chip allo studio in Italia, dove sono in corso di lavorazione anche semiconduttori basati su materiali compositi, come il carburo di silicio e il nitruro di carbonio di gallio.
“Si tratta di sviluppare le competenze di Aresu in aree specifiche, basandosi sui punti di forza esistenti”.
Tra questi gli ecosistemi della ricerca a Catania, promossi dal PNRR e che sono nati grazie alla collaborazione di CNR, università e aziende private, come STMicroeletronics e Lpe-Asm.
È un centro di ricerca che funge da ponte per lo sviluppo industriale, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie e relative infrastrutture. (dimenticare).
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