Ragazza vaticana è una serie di documentari in quattro parti che è stata presentata in anteprima su Netflix il 20 ottobre e riprende le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, una ragazza di 15 anni, a Roma, in Italia.
Tra le varie ipotesi affrontate nel corso dell’indagine ne spiccano due: la prima collegava la giovane a un presunto caso di sesso omosessuale all’interno del Vaticano e la seconda era legata alla mafia.
Nell’ambito della strategia pubblicitaria di Netflix, nei pressi del Vaticano sono apparse etichette blu simili a quelle utilizzate nella ricerca di Emanuela 40 anni fa, con la domanda: “È scomparsa perché conosceva un segreto del Vaticano?”
Orlandi, figlia di funzionari vaticani e residente nello Stato Pontificio, è scomparsa il 22 giugno 1983, mentre stava lasciando una scuola di musica a San Apollinares e da allora non si hanno notizie della sua ubicazione.
Questo evento è uno dei più mediati della storia italiana ed è sempre stato avvolto nel mistero, a causa delle varie teorie avanzate, che vanno dal coinvolgimento del Vaticano, alla cosiddetta “banda Magliana” e persino alla mafia romana.
Nel luglio 2019 la procura ha disposto l’apertura di due tombe nel cimitero tedesco all’interno dello Stato Pontificio, su richiesta della famiglia di Emanuela, anche se non si sono ottenuti i risultati attesi.
I corpi sono stati riesumati dalle due tombe dopo che la famiglia Orlandi ha ricevuto una lettera di un anonimo con un’immagine della tomba con la scritta “Guarda dove sta indicando l’angelo”.
Infine, nell’aprile 2020, le autorità vaticane hanno sospeso il caso non avendo trovato nulla nella tomba.
Con informazioni da EFE.
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