La Spagna batte l’Italia e si qualifica al 10° minuto

La Spagna batte l’Italia e si qualifica al 10° minuto

Basata sul calcio e su un’immagine di squadra imponente, con un risultato in breve tempo di umiliante superiorità sul campione in carica, la Spagna ha presentato la sua candidatura per il sogno di Euro 2024, riducendo l’Italia scampata alla sconfitta grazie alla solidità di Donnarumma, suggellando il passaggio agli ottavi di finale da capolista con un’autorete di Calafiore.

Superiore nel talento, intensa, aspra dall’alto, ignara delle pressioni e con un’immagine di gruppo imponente, la Spagna ha superato l’Italia. Superiore in ogni aspetto della partita ma senza la precisione nel finale del primo tempo che ha cementato un esordio lontano dalla tensione che garantisce sempre l’appuntamento con la Croazia e si è scatenato nella ripresa quando la fortuna ha sorriso a chi se lo meritava.

La Spagna ha recuperato la propria essenza dal pallone, aumentando il possesso palla ma abbinandolo a un calcio diretto e accattivante, ricco di fisicità e talento. Neco Williams ha trasformato il match in un incubo per Di Lorenzo, che lo ha sconfitto senza aiuti ogni volta che lo ha affrontato. L’estrema Spagna si fa minacciosa da sinistra e introduce il talento di Lamine Yamal sulla destra, facendo arretrare gli avversari.

Perfettamente in linea con Pedri che torna ad essere Pedri, talento puro, figura dominante per Rodri che emerge a centrocampo, con la massima efficacia nei passaggi, e con Fabian ovunque, efficace nel rubare come nel finalizzare. L’Italia è sopravvissuta ad una valanga calcistica dovuta alla mancanza di precisione nelle rifiniture di Donnarumma e della Spagna.

Il gigante italiano stava già volando quando non era ancora trascorso il secondo minuto e Nico è salito in sella prima di sferrare un passaggio preciso sopra la testa di Pedri. L’allungo di Donnarumma interrompe un avvio spaventoso della Spagna, con la stessa squadra che aveva iniziato forte il torneo e l’ingresso di Laporte, recentemente recuperato, a causa di qualche fastidio muscolare di Nacho.

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La spinta e il calcio spagnoli sono stati esacerbati dall’Italia che, insieme a Spalletti, sta cercando di coniugare il calcio con la brillantezza. Non aveva scelta. La subordinazione della Barilla nell’assedio venne meno. Gli restava il contropiede, e quando ci ha provato si è scontrato con la potenza di Le Normand e il carattere di Cucurella, l’apparizione più sorprendente della Spagna del torneo con una nuova recitazione della consegna.

Ma nell’atto d’apertura, alla Spagna è mancato uno dei momenti calcistici più emozionanti dell’intera Coppa dei Campioni per avvicinarsi alla vittoria: un tiro preciso. Ha perdonato ciò che non era meritato nei grandi giorni. Quando Nico si è scambiato di ruolo con Morata e ha trovato il centro giusto per lanciare liberamente di testa contro il superiore Donnarumma, ha temuto il peggio da distanza ravvicinata.

Non si limitò a lamentarsi ed estese il suo dominio schiacciante. Come se non fosse una classica europea e davanti non ci fosse il campione in carica. E quando Niko si è preso una pausa dal dribbling, è apparsa la velocità e la visione dello spazio di Yamal, che ha finto di correre, ha finto ancora, ha chiuso lo spazio e ha finito per tirare alle gambe del portiere italiano.

Con la Spagna priva di opzioni offensive, è emersa la minaccia dalla distanza con Fabian e Donnarumma in attacco e Rodri che ci provava. I campioni della superiorità da centrocampo hanno fatto un passo avanti per trasformare l’Italia in un muro, lontana dal rappresentare una minaccia con un mondo da percorrere fino al gol di Unai Simon.

La difficile interpretazione calcistica del pareggio a reti inviolate tra i due tempi ha trovato una rapida risposta dopo l’inizio del secondo tempo, con lo stesso scenario. L’Italia teme la tempesta spagnola. Era dalla finale di Kiev del 2012 che non si ricordava una tale superiorità in un duello che si ripete in ogni Coppa degli Europei.

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E dopo che Pedri ha perdonato ancora una volta l’imperdonabile, dopo la morte di Nico, con tutte le sue forze per segnare con il destro ma tirare a lato, è apparso questo punto di fortuna di cui ogni squadra ha bisogno per progredire verso la gloria. Dopo il recupero di Carvajal e il cross di Nico, Morata ha setacciato il centrocampo per cambiare rotta e rendere imprevedibile Donnarumma, che lo spazza via per impostare l’autogol di Calafiore.

Il meritato premio, per calcio e determinazione, non ha cambiato l’identità della Spagna. Voleva di più anche se sapeva di essere già arrivata al secondo turno come prima del girone. Donnarumma, autore di nove parate, ha eluso il tanto atteso gol di Morata con un potente tiro dalla distanza, ha visto la sua difesa colpire di testa il corner di Lou Norman calciare sulla traversa e la traversa è stata bloccata da una frustata di Nico.

Il premio della Spagna è stato scarso di merito e l’Italia deve essere finita. Ha messo da parte l’orgoglio e si è rialzato pochi istanti dopo la sconfitta di Rodri, zoppicando per tutto il secondo tempo dopo un contrasto particolarmente duro. Non ha mai creato pericolo, ma ci ha provato con orgoglio con un tiro dopo un calcio d’angolo, battendo facilmente Unai.

Fu allora che la Spagna riuscì a segnare con azioni piene di talento che non andavano mai oltre la definizione del portiere e finì per difendere coraggiosamente una vittoria che non avrebbe mai dovuto essere associata a maggiore tensione. L’obiettivo è stato raggiunto per gli spagnoli nel miglior modo possibile: qualificarsi agli ottavi di finale senza speculazioni, indipendentemente dalla presenza della Germania ospitante.

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– Scheda tecnica

1 – Spagna: Unai Simon, Carvajal, Laporte, Le Normand, Cucurella, Rodri, Fabian (Mikel Merino, m. 94), Pedri (Alex Baena, m. 71), Lamine Yamal (Ferran Torres, m. 71), Nico . Williams (Ayoze, morto nel 78) e Morata (Oyarzabal, morto nel 78).

0 – Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiore, Bastoni, DeMarco; Barella, Jorginio (Cristante, m. 46); Chiesa (Zaccagni, m.64), Fratesi (Cambiasso, m.46), Pellegrini; Scamaka (Retegui, m. 64).

Gol: 1-0, 55′: Calafiore, autogol.

Arbitro: Slavko Vincic (Slovenia). Rodri (45), Le Normand (69) e Carvajal (96) sono stati accusati della Spagna; Donnarumma (15) e Cristante (46) per l’Italia.

Eventi: all’Arena Schalke davanti a 49.500 spettatori si è svolta una partita nell’ambito della seconda giornata del Gruppo Due del Campionato Europeo 2024. Il re Filippo VI ha presieduto l’incontro nello stand d’onore. È stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Gerhard Aigner, ex segretario generale della UEFA.

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