Sono notizie sia positive che negative. Tutto dipende dall’approccio e dal colore che vogliamo dare. Nella Repubblica Dominicana possiamo vederlo come qualcosa di molto lontano, ma in realtà, se ci pensiamo bene, niente è più così lontano in questo mondo.
Nazioni potenti, e ancora di più dalla seconda guerra mondiale, impongono regole all’intero pianeta, sia in questioni economiche, finanziarie, ambientali, sportive, turistiche e sociali, tra le altre.
Sta di fatto che l’Unione Europea ha definitivamente approvato la legge che dal 2035 vieterà la vendita sul proprio territorio di tutte le nuove auto e camion che emettono anidride carbonica, dopo settimane di tensioni dell’ultima ora per l’improvviso blocco della Germania.
Prendere la decisione non è stato facile. Erano discussioni difficili perché sul tavolo dovevano essere messi gli interessi economici delle grandi industrie, ma dall’altra l’obbligo di tutelare la vita attraverso un ambiente sano. I ministri dell’Energia dei Paesi dell’Unione Europea hanno approvato la legge con 23 voti. Intanto restano agli atti le astensioni di Romania, Bulgaria e Italia e il voto contrario della Polonia.
Un dato degno di nota è che la grande economia europea, che è la Germania, è stata per il momento riluttante a prendere questa misura. Sappiamo tutti che l’industria automobilistica tedesca è di fondamentale importanza e costi di conversione. Alla fine, dopo che la Commissione europea e Berlino hanno raggiunto un accordo questo fine settimana, il Paese ha votato a favore.
Cosa potrebbe accadere dopo il 2035? La risposta potrebbe essere diversa. La prima cosa è che i prezzi delle auto a combustione potrebbero scendere, soprattutto quelli del 2020 e del 2035, perché nel tempo perderanno mercato nel caso dell’Europa. Poi, poiché le parti per loro non sarebbero disponibili nel tempo, diventerebbero auto da collezione e sarebbero molto costose da mantenere.
Attenzione: è vietata la vendita, non il commercio, perché chi ha acquistato un’auto nel 2034 potrà usarla finché la propria auto sarà utile. Un altro punto da considerare è che le fabbriche possono ritirare l’inventario che sta per scadere a prezzi migliori ed esportarlo in paesi con normative meno severe, il che può portare a prezzi più bassi.
Qui nella Repubblica Dominicana ci sono già più di 8.000 auto elettriche e la rete di ricarica si espande ogni giorno, il che si tradurrà in un incentivo per più persone ad acquistare uno dei mezzi di trasporto ecologici.
La cosa più importante è che quando arriva la scadenza in Europa, bisogna prepararsi a quello che accadrà in altri mercati altrettanto importanti di Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud e Cina, quest’ultima più flessibile.
In ogni caso, la Repubblica Dominicana deve essere attenta ai cambiamenti che porta il mercato automobilistico globale. In questo caso, è opportuno congratularsi in modo proattivo con gli imprenditori locali che stanno già anticipando gli eventi.
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