La Russia è in agguato nella campagna elettorale italiana e tace l’estrema destra

La Russia è in agguato nella campagna elettorale italiana e tace l’estrema destra

ROMA, 18 ago (Reuters) – La Russia è in agguato nella campagna elettorale italiana dopo che il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha chiesto agli europei di punire i loro governi per aver permesso a Mosca di fare marcia indietro dopo l’invasione dell’Ucraina. La destra è tranquilla.

“Vogliamo vedere i cittadini europei non solo esprimere la loro insoddisfazione per le azioni dei loro governi nei referendum. I voti sono una potente leva di influenza”.

“Medvedev, falco del regime russo che ha sostenuto le stragi in Ucraina, è entrato in campagna elettorale italiana e ha invitato gli elettori a punire il governo alle elezioni. Un intervento serio, dal quale tutti dovrebbero prendere le distanze, a cominciare dalla destra e essere più ambigui in questa materia”, ha affermato un esponente del Pd, criticato in un messaggio da Enrico Borghi.

La formazione scrive sui propri social che “sono passate cinque ore” dalle dichiarazioni di Medvedev e che “non si sa nulla di Giorgia Meloni (leader dei Fratelli d’Italia di estrema destra), Matteo Salvini (Liga di estrema destra) e Silvio Berlusconi ( conservatrice Forza Italia)”.

I tre formano una coalizione di destra che dovrebbe andare alle elezioni anticipate il 25 settembre e i sondaggi daranno loro il 45% dei voti.

Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e fondatore dell'”Impegno Civico” dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle, sottolinea che “l’ingerenza dello Stato russo nelle elezioni italiane è preoccupante” e incoraggia i gruppi politici. “Senza scrupoli, prendi chiaramente le distanze dalla propaganda russa”.

Da parte sua, il leader dell’Azione Carlo Calenda, che sta formando una coalizione centrista con Italia Viva di Matteo Renzi, ha insistito sul fatto che “la Russia e Medvedev avranno un’amara sorpresa” perché il suo partito “ha perso i suoi ‘amici’ (Giuseppe) Conte (M5S), Berlusconi e Salvini”. .

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Berlusconi e Meloni non hanno reagito alle parole di Medvedev, mentre Salvini si è limitato a respingere gli “insulti del Pd” e ha detto che a votare sarebbero stati gli italiani, “non russi, cinesi o eschimesi”.

“All’estero possono dire quello che vogliono, ma a me non interessa litigare con il resto del mondo”, ha detto al progetto Mediaset della famiglia Berlusconi. EFE

lsc/vh

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