Marta Rullan
ROMA, 18 set. L’estrema destra Giorgia Meloni, favorita per la vittoria delle 25 elezioni italiane, è l’unica donna tra i sei leader politici in testa alle urne.
Il leader dei Fratelli d’Italia (FdI), il progressista Enrico Letta (Partito Democratico, PD), era in testa a una lista che comprendeva anche Giuseppe Conte (PD), i suoi alleati Matteo Salvini (Lega) e Silvio Berlusconi (Forza Italia, FI) .resiste Movimento 5 Stelle, M5S) e il centrista Carlo Calenda (Azione).
Melonia, Regina
Meloni (Roma, 1977) ha portato il suo partito al vertice: la FdI oggi è in testa a tutti i sondaggi, punta a circa il 25% dei voti, e alle elezioni del 2018 gli serviva solo il 4%. Una coalizione di ala con Lega e FI potrebbe conquistare anche il 70% del parlamento.
La chiave del suo successo è stata lo sfruttamento del malcontento sociale, in particolare l’epidemia, e la sua persistenza come partito di opposizione nei tre esecutivi della legislatura. Senza dimenticare che rappresenta anche l’immagine perfetta del cambiamento che sostiene: è la prima donna a guidare il governo in Italia, un paese straordinariamente lussuoso, anche se il femminismo non è esattamente nelle sue guerre.
Salvini, comp
Il controverso Matteo Salvini (Milano, 1973), volto indiscusso della destra italiana negli ultimi anni, è da risolvere a questo punto rispetto a Meloni, con cui si è scontrato a tratti in campagna, ma la cui trazione è dovuta al fatto di aver piegato le ali, dal 34% delle donne europee nel 2019 al 12% dei sondaggi attuali, sapendo che non c’è passato.
È salito al potere nel 2018 dopo aver seminato un piccolo partito indipendente del nord attraverso il territorio italiano, spogliandolo del suo carattere nazionalista e adottando oggi una retorica un po’ in contrasto con il suo riavvicinamento con la Russia di Vladimir Putin. , che lo ha portato a perdere le forze contro Maloney, che ha rubato gli elettori, ma ha anche ottenuto il sostegno di molti uomini d’affari del paese.
Berlusconi, prevenzione incendi
Il predecessore indiscusso del populismo di Trump o di Bolsonaro è Silvio Berlusconi (Milano, 1936), che torna sulla scena politica dopo anni di squalifica all’età di 85 anni per le sue numerose vicende giudiziarie, con l’obiettivo almeno di essere il capo della Senato. Age e il suo “amico” non hanno esitato a far cadere il governo di Mario Draghi.
Con l’8% di sondaggi di opinione su FI, un partito che molti pesi massimi sono fuggiti dopo aver contribuito a rovesciare l’ex capo della Banca centrale europea, il suo ruolo sembra secondario, anche se nessuno avrebbe immaginato un Berlusconi non bruciato. , un magnate della TV, tre volte primo ministro, che ospita feste punga punga nelle sue ville con giovani donne e un caro amico di Putin sono molte cose.
Leta, calmati
Il segretario generale del PD, che sarà il leader dell’opposizione nella prossima legislatura, incarna il lato più sobrio, ma meno glamour della politica italiana sempre sgargiante: questo professore universitario è stato deputato, eurodeputato e diversi volte un ministro. Capo del governo fino a quando non fu espulso dal suo stesso partito da Matteo Renzi, ma tornò in politica su richiesta dei suoi colleghi.
La strategia di Letta (Pisa, 1966) di andare alle elezioni con il M5S è piaciuta al PD (secondo partito alle urne, 20%) e alla sinistra, ma la caduta di Draghi ha rotto l’accordo, come aveva sperato. Mantieni una lotta uniforme con il franchise.
Kant, Alternativa
Conte (Voltura Appula, 1964) ha seguito la strada opposta a quella consueta in politica: un ignoto professore universitario che era diventato dall’oggi al domani presidente del Consiglio di due governi M5S era ora capo dell’opposizione, un drastico rimpasto che ha innescato la caduta di Draghi e ha rotto la sua alleanza con il PD, permettendogli di aspirare al potere.
Invece di essere punito per questo, il M5S di Conte, che non sceglie ideologia, punta su questioni specifiche e porta le sabbie mobili, con il 15% dei voti ai sondaggi, assegnandogli un ruolo chiave nella futura opposizione.
Calendario, nuovo
Carlo Calenda (Roma, 1973) raggiunse l’ultima corsa elettorale con Accion, partito nato a gennaio con l’obiettivo di occupare il posto del centro politico insieme a Italia Viva di Renzi, il cosiddetto “terzo polo”. (7%), nonostante la sua lunga esperienza politica, ha ricoperto incarichi nei governi del PD.
Avvocato e uomo d’affari noto per risultati spesso sorprendenti, Calenda vuole rimanere fedele all’equilibrio di destra e sinistra in queste elezioni, che ha abbandonato dopo che un iniziale accordo per andare insieme era stato visto come un tradimento. I suoi ex colleghi. EFE
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